Un paio di occhiali molto speciali: al posto delle lenti, due piccole fotocamere digitali collegate a un dispositivo capace di tradurre le immagini in impulsi neurali che vengono poi trasmessi al cervello. A grandi linee è questa l'innovativa protesi ideata da John Pezaris, neuroscenziato del Massachusetts General Hospital (Boston, Usa), per aiutare tutti coloro che hanno occhi o nervi ottici irreversibilmente danneggiati a causa di un trauma o di una malattia. La speranza di Pezaris è di riuscire a trasmettere immagini direttamente alle regioni del cervello addette alla visione. Attraverso il suo dispositivo, una serie di elettrodi impiantati nel cervello porterebbero le informazioni dalle fotocamere direttamente alle aree cerebrali deputate a processare le immagini. È ancora difficile dire esattamente quale potrebbe essere il risultato di questa trasduzione di segnali: in linea teorica, vedere attraverso questa protesi potrebbe essere come guardare i pezzi di un puzzle. Qualcosa di molto diverso da una visione normale, ma che permetterebbe di identificare oggetti semplici e, forse, perfino di riconoscere i volti. (Nella foto, la protesi ideata da John Pezaris. Crediti: J. S. Pezaris e D. H. Hubel). [ST]