Innovazione

Tim Cook si scusa per il disastro delle mappe

Apple sistemerà le sue mappe.

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Le Apple Maps di iOS 6 hanno qualche problemino, è inutile negarlo e, così, Tim Cook in persona ha deciso di chiedere scusa a tutti i clienti di Cupertino, in una lettera aperta, in cui li invita a provare le alternative di Google e Nokia.

"Perché non provare le app Navigon e Waze, oppure i servizi via web di Nokia e Google?"
Un pessimo esordio - I problemi della nuova versione dell’app Mappe, installata insieme a iOS 6, si sono manifestati fin da subito e Apple non ha mai tentato di nasconderli, anzi: insieme a TomTom, si è assunta le sue responsabilità e ha cercato di rassicurare gli utenti. Le critiche però, continuano a fioccare e gli esperti - chi in un modo, chi nell’altro - hanno iniziato a cercare soluzioni alternative per aggirare questo grave malfunzionamento. Un noto hacker ha perfino provato ad adattare la versione precedente dell’app, basata sulla cartografia di Google.

Una lettera sorprendente - Non abbiamo dubbi sul fatto che a Cupertino tutti si stiano impegnando al massimo per risolvere i problemi delle loro nuove mappe, mentre stupisce - e non poco - la notizia che il CEO del colosso californiano, Tim Cook, abbia deciso di porgere ufficialmente le proprie scuse ai clienti, attraverso una lettera in cui espone le motivazioni che hanno spinto Apple a fare questa dolorosa scelta, insieme ai progetti dell’azienda per il futuro.

L’impegno di Apple - Nel suo messaggio - che puoi leggere integralmente qui - Cook spiega che Apple ha sempre cercato di offrire il massimo ai suoi “seguaci” e con l’avvento di iOS 6 si è reso necessario riscrivere da zero l’app Mappe per inserire funzioni innovative, come il controllo vocale, le mappe vettoriali e la visuale tridimensionale Flyover. Il boss di Apple ha, inoltre, ribadito l’importanza dei feedback delle centinaia di milioni di utenti sparsi in tutto il mondo che daranno una grande mano ad accelerare il processo di debugging dell’applicazione.

Provate qualcos’altro - Stupisce ancor di più l’invito che Cook rivolge ai lettori nelle ultime righe della sua lettera: in attesa che Apple risolva questi bachi, perché non provare le soluzioni più interessanti sul mercato? E il CEO non si limita a restare sul vago, ma fa nomi e cognomi: l’App Store propone tante ghiotte alternative, da Navigon a Waze, mentre Google e Nokia offrono servizi analoghi, tramite apposite web app gratuite.

Non teme rivali - La decisione dell’erede di Steve Jobs rimarrà negli annali: si è trattato di una prova di grande coraggio e serietà perché, se da un lato conferma l’impegno che Apple sta profondendo per risolvere la questione, dall’altro dimostra che l’azienda californiana non teme la concorrenza. Tim Cook, in realtà, non fa alcun cenno all’applicazione ufficiale Google Maps che sarebbe in fase d’approvazione e a giorni potrebbe debuttare nell’App Store: si tratta di una semplice distrazione, oppure a Cupertino vogliono comunque tenere una certa distanza da Mountain View?

Americano o giapponese? - C’è un altro dubbio che ci assale, considerando l’unicità dell’evento: siamo certi che Cook sia originario dell’Alabama? Ricordiamo le lacrime del direttore della Tepco - la società che gestisce le centrali nucleari nipponiche - dopo il disastro di Fukushima; oppure, andando ancora più indietro nel tempo, le parole del ministro degli Esteri Katsuya Okada, quando si scusò ufficialmente con la Corea del Sud per gli oltre trenta anni di colonizzazione. Che il nuovo CEO di Apple sia, in realtà, giapponese? (sp)

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1 ottobre 2012
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