Se il cane è il miglior amico dell'uomo, allora il cavalletto è il miglior amico del fotografo. Esistono infatti situazioni, specialmente di notte oppure nei luoghi chiusi scarsamente illuminati, nelle quali è impossibile scattare una foto nitida senza appoggiarsi stabilmente su un apposito sostegno. Non parliamo, poi, dei moderni cellulari: la stragrande maggioranza degli scatti che effettuiamo con essi, rivisti al PC, risultano sì divertenti, ma deturpati sistematicamente da impercettibili movimenti delle nostre mani.
La tecnologia è già corsa in nostro aiuto da alcuni anni con lo stabilizzatore d'immagine, ma questo spesso non è sufficiente, soprattutto quando dobbiamo limitarci al solo sistema digitale come accade proprio nei telefonini. Microsoft, però, non è rimasta a guardare ed ha elaborato un complesso algoritmo matematico che, analizzando i dati raccolti in fase di scatto da un sistema di sei assi, riesce a correggere opportunamente le foto e ad eliminare l'effetto del mosso. Spiegato in questi termini può sembrare terribilmente complicato, ma in realtà tutto è molto più semplice di quanto pensiate: sono infatti sufficienti un accelerometro, un giroscopio ed una semplicissima CPU per effettuare questi calcoli, quindi anche il nuovo iPhone 4G sarebbe già compatibile con questa tecnologia e, sulla carta, basterebbe addirittura un banale aggiornamento software dell'iOS 4 per sfruttarlo. L'algoritmo presenta ancora qualche imperfezione, perché in alcuni casi genera piccolissime distorsioni e Microsoft, prudentemente, non ne ha ancora ufficializzato il lancio, ma siamo certi che non dovremo attendere a lungo per vederlo approdare nei primi smartphones.
Insomma, tra filtri grafici, stabilizzatori digitali, compressioni di file audio e video, negli ultimi anni numerose tecnologie d'uso quotidiano sono state rivoluzionate da geniali algoritmi, frutti di approfondite analisi matematiche. Bisogna, quindi, interrogarsi sul forte calo delle iscrizioni alle facoltà universitarie del settore: una laurea in scienze matematiche apre scenari lavorativi ben più stimolanti e gratificanti del tanto temuto insegnamento scolastico e la richiesta del mercato lavorativo crescerà ancora nell'immediato futuro. Rifletteteci bene, ragazzi!