Con l’arrivo sul mercato mondiale della Xbox 360, Microsoft ha aperto le porte ad un nuovo modo di approcciare i videogiochi grazie all’introduzione degli oramai famosi Achievement. Questi Obiettivi, così come vengono chiamati nel nostro Paese, rappresentano una serie di azioni da compiere all’interno del singolo titolo in modo da ottenere un punteggio che nella versione base può arrivare ad un massimo di 1000. Se inizialmente l’utenza vide con distacco questa implementazione ben presto molti giocatori iniziarono a valutare un titolo anche sulla base degli Achievement necessari al suo totale completamento e ben presto anche Sony decise di sviluppare un metodo simile, ossia il sistema dei Trofei.
Tutte queste cosiddette “medaglie al merito” vengono assegnate naturalmente nel corso delle varie partite e se molte volte si tratta di premi dovuti al semplice superamento dei livelli, alcune rappresentano delle vere e proprie sfide che incrementano anche di dieci volte il tempo di gioco. La mia riflessione, tuttavia, prende piede da una recente dichiarazione della Nintendo la quale, pur inserendo in alcuni casi all’interno stesso di giochi delle medaglie da sbloccare, si è detta al momento non interessata a sviluppare un sistema di punti, in quanto i giochi devono catturare l’attenzione dell’utenza mediante la loro bellezza e non con metodi alternativi.
In effetti titoli come Kirby e la Stoffa dell'Eroe e Super Mario Galaxy 2 invitano il giocatore a scovare tutti i loro segreti semplicemente al fine di osservare in quali altri mondi poterebbe finire il proprio beniamino ed allo stesso tempo credo che pochi di noi abbiano deciso di raggiungere ad esempio il livello cinquanta online di Assassin’s Creed Brotherhood o il sessantacinque di Bulletstorm per il semplice piacere di giocare.
La discussione resta aperta e sicuramente ci sarà da vedere se la Nintendo resterà ferma sulla propria opinione o tutto è destinato ad evolvere.Voi cosa ne pensate?
Mario De Rosa