Innovazione

Sport e doping di tecnologia

Maratoneti bionici e Robin Hood con lo zoom: fino a che punto ci si può spingere sulla strada del doping tecnologico? L'oro e i record spettano all'atleta o ai suoi sensori?

A ogni nuova edizione, i Giochi Olimpici si preannunciano come i più hi-tech di sempre. Del resto, tra un'edizione e l'altra vi sono esperti in aerodinamica, ingegneri, biomeccanici e tecnici di ogni ramo che lavorano esclusivamente per gli atleti, per aiutarli a migliorare e ottimizzare le loro prestazioni. I corridori possono contare su compagni d'allenamento ipertecnologici come le reti di sensori che, appiccicati al corpo, raccolgono serie e serie di dati, dalla lunghezza del passo all'accelerazione ai valori biofisici: queste informazioni, elaborate al computer in ogni modo possibile, permettono ai coach di lavorare di fino sul rendimento degli atleti. Niente a che vedere con i navigatori satellitari da polso o le scarpe con sensori bluetooth da collegare allo smartphone!

Robin Hood con lo zoom. I campioni di tiro con l'arco hanno a disposizione i sistemi di "analisi del comportamento in volo della freccia". Flash e fotocamere ad alta velocità consentono di seguire, un millesimo di secondo dopo l'altro, il distacco della freccia dalla corda dell'arco e il suo viaggio fino al bersaglio, dove altri sensori misurano l'angolo e la forza dell'impatto. Grazie a queste informazioni gli atleti possono perfezionare la tecnica di rilascio così da rimediare a ogni imperfezione ed evitare, per esempio, di generare attriti che possano disturbare la traiettoria della freccia. In base ai risultati dell'analisi fornita dal computer gli arcieri possono modificare tensione e lunghezza della corda anche solo dei pochi millimetri necessari per raggiungere la medaglia.

Cecchini col microfono. Per diventare campioni di double trap, la specialità di tiro nella quale gli atleti devono colpire con il fucile due piattelli lanciati contemporaneamente (video qui sotto), ci vogliono buona mira e... orecchio! Per andare a segno è fondamentale trovare il ritmo giusto nella sequenza dei due colpi e un semplice cronometro manuale non permette il calcolo esatto dei tempi. Ma un microfono posizionato sulla canna del fucile aziona al primo sparo un orologio computerizzato e lo arresta al secondo sparo: questo sistema permette agli atleti di reagire nell'intervallo perfetto di 4 decimi di secondo tra un colpo e l'altro.

18 luglio 2008
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