La Luna ha sempre affascinato l’uomo sin dai tempi più remoti e grazie alla tecnologia siamo riusciti a spedire in orbita prima sonde di ricognizione e poi degli astronauti. Non sempre, però, le missioni spaziali ogni tanto fanno cilecca… com’è successo al satellite lunare Lunar Orbiter 2.
Il veicolo spaziale era stato lanciato dalla NASA nel lontano 1967, ma scomparve nel lato più scuro della Luna. Nessuno sapeva dove fosse finito fino a poco tempo fa, quando un'altra sonda lunare ne ha scoperti i resti. La missione del Lunar Reconnaissance Orbiter Camera (LROC) è, infatti, quella di fotografare la superficie lunare dallo spazio ad altissima risoluzione allo scopo di scovare nuovi possibili luoghi di atterraggio per eventuali missioni future.
Così LROC, durante la sua perlustrazione, ha scoperto il luogo esatto dove avvenne lo schianto del Lunar Orbiter 2 e i suoi detriti, disposti ad ali di farfalla, sembrano indicare un angolo di impatto di 45° rispetto alla superficie della Luna.
Mark Robinson - a capo del progetto LROC - spiega che questi incidenti "sono ottimi laboratori per studiare i piccoli impatti sulla Luna". È vero, ma Robinson dimentica un aspetto importante: i resti del Lunar Orbiter 2 sono veri e propri rifiuti spaziali che inquinano altri pianeti. L’insensibilità dell’uomo verso l’ambiente si sta quindi espandendo anche a livello extraterrestre… Che conquista!