Due sottomarini russi per fermare la marea nera nel Golfo del Messico, dopo che tutti i tentativi della British Petroleum, la compagnia responsabile del disastro, sembrano essere andati a vuoto. La proposta viene dalla Russia, in particolare dal timoniere del Mir-2 Yevgenii Chernyaev, secondo il quale il suo sottomarino, insieme al "fratello" Mir-1 può porre rimedio a quella che è una delle più grandi catastrofi ambientali della storia. Questo perché i due sottomarini russi sono tra gli unici strumenti capaci di raggiungere le profondità marine a cui avvengono le fuoriuscite causate da BP, anche se per intervenire dovrebbero essere dotati di uno speciale equipaggiamento per il recupero del petrolio, oltre che popolati da "un team di specialisti internazionali". Tutte cose che però richiedono tempo, e visto lo stato avanzato del disastro, che ormai prosegue da mesi, potrebbe anche essere ormai troppo tardi.
In ogni caso, Chernyaev assicura che la Russia "non si tirerà indietro", ricordando che esistono al mondo solo quattro sommergibili in grando di scendere fino a 6mila metri di profondità: oltre ai due Mir, ci sono il francese Nautile e il giapponese Shinkai. Dove finora non sono riusciti una serie impressionante di robot attrezzati per le profondità marine, navi specializzate, piani più o meno fantasiosi e l'aiuto di Kevin Costner, forse potrebbero avere successo proprio i sottomarini russi che, conclude Chernyaev, "sono noti per essere i migliori, con a bordo un gruppo di specialisti dalla lunga esperienza".