Proiettori e telecamere per le flebo del futuro. Un nuovo sistema per trovare le vene a colpo sicuro e in pochi attimi.
Già fatto? Il sistema sviluppato dall'università del Tennessee. Foto: © Conenhill. |
La pelle del paziente viene illuminata da una serie di LED che emettono luce alla frequenza di 740 nanometri, una frequenza molto vicina all'infrarosso. Tale frequenza viene assorbita quasi completamente dal sangue, ma viene riflessa dal grasso e dai tessuti circostanti.
Luci e telecamere. Questo farà apparire le vene molto scure e le zone attorno molto chiare. Una telecamera sensibile a queste lunghezze d'onda, riprende il tratto di pelle illuminato dai LED e invia l'immagine a un computer dove uno speciale software la rielabora accentuandone i contrasti. L'immagine così modificata viene poi proiettata sulla pelle del paziente stesso attraverso un proiettore.
Lo specchio magico. Il punto critico del sistema è la precisione nella sovrapposizione tra l'immagine proiettata sulla pelle del paziente e il suo sistema circolatorio: un errore di pochi millimetri renderebbe l'apparecchiatura inutile se non addirittura dannosa. La calibrazione viene effettuata grazie a un particolare specchio che lascia passare la luce visibile, ma riflette le frequenze dell'infrarosso. Videoproiettore e telecamera sono posizionati a 90 ° l'uno rispetto all'altra, ed entrambi sono posizionati a 45 ° rispetto allo specchio. Questa particolare disposizione garantisce un margine d'errore inferiore a 0,06 millimetri.
Ciccia? No problem! Il sistema permette di identificare la posizione di vene situate fino a 8 millimetri di profondità, consentendo di intervenire con precisione su neonati e persone obese, dove lo strato di adipe rende difficile l'identificazione dei vasi, ma anche su pazienti anziani o gravemente disidratati.
L'apparecchiatura entrerà nella fase di sperimentazione clinica alla fine dell'anno: l'obiettivo ora è quello di realizzarne un modello delle dimensioni non superiori a quelle di una scatola da scarpe, che possa essere montato sul treppiede di una flebo.
(Notizia aggiornata all'11 ottobre 2004)