Il successo commerciale di una console è legato a doppio filo alla pirateria. Precisiamo subito che non c’è nessun intento da parte nostra d’elogiare chi va contro la tutela dei diritti d’autore, ma è un dato di fatto che, ad esempio, il boom di vendite registrato negli scorsi anni dalla Wii è stato in gran parte merito della facilità con cui è possibile aggirare i suoi sistemi di protezione, oltre che all’interfaccia indubbiamente innovativa. Negli ultimi mesi, anche la PS3 ha finalmente cambiato marcia ed ha iniziato un’inesorabile ascesa nel mercato delleconsole, vuoi per il nuovo controllerPS Move, vuoi per la nascita di svariati metodi per il cosiddetto jailbreak; ma, a differenza della “pacifica” Nintendo, Sony non ci sta ed ha iniziato la sua personale crociata contro i pirati informatici.
L’ultimo eclatante attacco è stato sferrato dal marchio giapponese proprio questa settimana, con la richiesta - ovviamente su carta bollata - rivolta a Googledi fornirgli tutti gli indirizzi IP delle persone che hanno visto su YouTube un video dove vengono fornite le istruzioni passo a passo per crackare la console. Francamente, non c’è da stupirsi, visto che appena il mese scorso la stessa Sony è riuscita ad ottenere un’ordinanza restrittiva che impone al notohackerGeorge Hotz - alias GeoHot, divenuto celebre dopo aver fatto “evadere” gli iPhone di mezzo mondo - di non metter più mano al software di sistema della PS3. Qualunque sarà la sentenza del giudice incaricato, non è da escludere che tutto questo bailamme sortisca il risultato opposto a quello desiderato, ovvero un proliferare di siti e programmi per aiutare gli utenti in quest’operazione illegale: gli esperti lo chiamano “effetto Streisand”, dal nome dell’attrice-cantante americana, la quale nel lontano 2003 chiese il ritiro dalla rete di alcune sue immagini private e quelle stesse foto di lì a poco divennero le più cliccate sul web. Davanti a quest’attacco a tappeto, sorgono poi ulteriori interrogativi: così facendo, non si rischia di colpire anche persone non propriamente colpevoli e, soprattutto, un tale accanimento non potrebbe portare ad un deleterio disinteresse verso la console più severamente protetta e potenzialmente pericolosa?
Nel dubbio, vi consigliamo d’adottare un’altra filosofia videoludica: prestate attenzione alle offerte proposte su siti specializzati come Amazon e Gamestop ed acquistate giochi originali, anche se sporadicamente, ma state pur certi che ve li godrete molto di più e li assaporerete fino in fondo e, una volta arrivati alla fine, potrete sempre scambiarli con gli amici, oppure rivenderli a vostra volta.