Il futuro dell'energia? Non sarebbe il solare né l'eolico, almeno a lungo termine. Nel 2030, queste tecnologie che consentono di produrre energia pulita e rinnovabile potrebbero essere già state soppiantate dall'energia osmotica, secondo quanto previsto dal rapporto "Osmotic Power: A Primer", appena pubblicato dalla compagnia di consulenza Kachan & Co. Secondo il testo, tra vent'anni l'energia osmotica potrebbe produrre la metà di tutto il fabbisogno necessario per il nostro continente. Si tratta di circa 1.700 Terawatt/ora, ottenuti dalla differenza nella concentrazione del sale fra l'acqua di mare e l'acqua dolce (per esempio alla foce di un fiume).
Le centrali potrebbero quindi essere situate proprio sui delta e gli estuari dei grandi corsi d'acqua, dove si incontrano l'acqua salata e quella dolce. Il report parla anche delle opportunità commerciali offerte da questa tecnologia, i cui vantaggi sembrano al momento innegabili. Infatti, a differenza di quanto accade con solare ed eolico, l'energia osmotica non dipende dalle condizioni meteorologiche: finché c'è acqua che scorre, l'energia si può produrre, e secondo Kachan la tecnologia osmotica può valere il triplo di quanto non facciano le tecnologie rinnovabili sue "concorrenti". D'altra parte, il profilo economico non è troppo incoraggiante, ci potrebbe essere bisogno di molti soldi per la manutenzione, specie delle "membrane osmotiche". Chissà quale sarà la tecnologia energetica del futuro? Forse un mix di tutte queste, visto che probabilmente dovremo rinunciare a quelle attuali, in particolare se prodotte da materie organiche fossili.
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