Nel lontano 1969, Neil Armstrong fu il primo essere umano a mettere piede sulla Luna e in quella circostanza proferì la storica frase "Questo è un piccolo passo per l'uomo, un gigantesco balzo per l'umanità". Indossava un elmo rotondo che ricordava una grande boccia per pesci rossi. A distanza di circa quarant'anni, Elaine McLuskey - fatte le debite proporzioni... - cerca di rivoluzionare il nostro mondo progettando le Social Spheres. Anche queste ricordano grandi bocce per pesci rossi.
Ovviamente ogni confronto tra questi due eventi è assolutamente impari, ma l'idea che ha avuto questa giovane studentessa della Napier University di Edinburgo è davvero interessante. Partiamo da un interrogativo: non vi è mai successo di uscire una sera con gli amici per divertirvi e, rientrando a casa, di accorgervi di avere la voce rauca a causa delle grida che avete dovuto lanciare per comunicare in un locale eccessivamente chiassoso?
Ebbene Elaine ci fornisce una pratica risposta: grazie alle sue Social Spheres, grandi caschi rotondi e trasparenti con quattro fori in posizioni diametralmente opposte, potremo finalmente comunicare in libertà persino negli ambienti più affollati e rumorosi, come discoteche, pub ed altri locali notturni. Ad essere precisi, i design che ha progettato sono due: uno da tavolo, di dimensioni più grandi ed in grado di ospitare le teste di più persone che partecipano alla stessa conversazione, ed uno mobile, più piccolo e con la possibilità di accostare i fori di due o più elmi differenti.
In tutta sincerità, il risultato che si ottiene indossando questi caschi è alquanto buffo e dal sapore vagamente fantascientifico, ma crediamo che vada apprezzato questo intelligente tentativo di aprire nuovi canali per le comunicazioni interpersonali "reali", piuttosto che continuare a vedere individui che "smessaggiano" con il cellulare da un capo all'altro dello stesso tavolo.