di Luca Busani
In attesa di Google Now integrato in Android Jelly Bean, facciamo il punto sul funzionamento di Siri che sbarcherà finalmente anche in Italia con iOS 6. L’assistente vocale di Apple è bello e utile, ma tutt’altro che infallibile.
"Con iOS 6 Siri ridurrà il contributo di Google per effettuare le ricerche"
Siri in italiano - Google, con la nuova versione 4.1 di Android, non ha voluto essere da meno della rivale Apple e ha deciso di rimediare, aggiungendo un suo assistente vocale personalizzato. Il software sarà estremamente sensibile e affidabile, tant’è che potrà tradurre in testo tutto ciò che verrà dettato. A Cupertino, nel frattempo, stanno lavorando alacremente per migliorare Siri, che con iOS 6 verrà aggiornato e tradotto in tante nuove lingue e finalmente potrà essere usato anche in Italia.
Nessuno è infallibile - Il sistema sviluppato da Apple ha fama di essere molto intelligente e perfettamente in grado di rispondere a ogni nostra richiesta. Secondo, però, uno studio riportato recentemente da Forbes, non sarebbe tutto oro quello che luccica, anzi: provato lungo le chiassose strade di Minneapolis, Siri avrebbe sbagliato risposta a una domanda su tre, e anche in casa - in condizioni decisamente più favorevoli - non si sarebbe comportato tanto meglio.
Siri rimandato - Lo studio, condotto da Piper Jaffray, prevedeva di sottoporre il melafonino a 1.600 domande in tutto - 800 all’aperto e 800 in casa - e i risultati ottenuti parlano chiaro: in giro per Minneapolis - città in cui hanno avuto luogo i test - Siri ha interpretato correttamente l’83% delle richieste, rispondendo in modo accurato nel 62% dei casi, mentre al coperto entrambi i valori sono saliti di soli 6 punti percentuali. Con questi risultati, l’assistente vocale made in Cupertino si è meritato una brutta D in pagella: come si diceva una volta, Siri è stato rimandato a settembre.
Google Now promosso - Dal canto suo, Google Now si è comportato decisamente meglio: in ogni situazione, ha compreso tutte le domande, rispondendo correttamente nell’86% dei casi. D’accordo, il sistema di Mountain View non sarà ancora infallibile, ma si è comunque guadagnato una bella B+ d’incoraggiamento. Ma riuscirà davvero Siri a migliorarsi così sensibilmente con l’arrivo di iOS 6, il cui lancio è previsto appunto entro il prossimo autunno?
Vade retro Google - La strategia di Apple per correggere i limiti di Siri prevede di ridurre l’utilizzo del motore di ricerca sviluppato dall’azienda rivale: il contributo di Google nei risultati delle ricerche passerà dall’attuale 60% a un più modesto 48%.
Il 12% di differenza verrà ridistribuito tra Fandango e Rotten Tomatoes per recensioni e programmazioni cinematografiche, Yahoo Sports per i risultati sportivi e Open Table per prenotare locali e ristoranti, che si aggiungeranno ai vari Yelp, WolframAlpha, Yahoo e Wikipedia della versione precedente.
Basta figuracce - Apple continua, quindi, ad avanzare lungo la strada dell’indipendenza da Mountain View, dopo l’annunciato divorzio da Google Maps per l’app Mappe. A proposito, nella versione beta rilasciata da poco per gli sviluppatori, l’azienda di Cupertino si sarebbe “dimenticata” di mappare in 3D il quartier generale di Google, che è stato rappresentato con un’arida spianata. Dobbiamo forse aspettarci l’arrivo di un nuovo motore di ricerca sviluppato ad hoc per i dispositivi iOS, magari entro il 2014? Speriamo solo che tutto questo eviti a Siri ulteriori figuracce, dopo che alla domanda “Dov’è sepolto Elvis?” l'iPhone ha risposto: “Non so dove sia il signor Elvis Sepolto”. (sp)