Dei nuovi sensori di movimento delle console ne abbiamo oramai parlato molte volte. La Nintendo con il suo Wii ha fatto scuola negli ultimi cinque anni e sembra che Sony e Microsoft abbiano imparato bene la lezione. La questione che questa volta vorrei analizzare riguarda tuttavia il parco titoli messo a disposizione fino a questo momento e più in generale quale tipologia di gioco si presti meglio a tali sistemi di controllo.
Abbiamo visto infatti con Killzone 3 che il classico joypad può essere sostituito facilmente da un sistema di controllo differente e che nonostante qualche difficoltà non esiste un genere che sia precluso da questo nuovo mercato.
Se tuttavia una cosa può essere affermata con estrema sicurezza è che il genere che più va d'accordo con i sensori di movimento è quello sportivo. Da Wii Sports fino a Kinect Sport passando naturalmente per Sport Champions sembra facile associare un comune denominatore e sono proprio questi i giochi che a livello di vendite hanno ottenuto i maggiori successi delle tre case. I motivi sono molteplici, ma quello di fondo è l'interazione che uno sport trasmette all'utente mediante i movimenti e la simulazione delle azioni chiave. Non è infatti un caso che nella ludoteca del Wii siano presenti quasi dieci giochi di tennis e da quello arcade alla simulazione possano essere tutti considerati dalla critica ottimi prodotti. Ultimo in ordine di tempo ecco arrivare Virtua Tennis 4 il quale finalmente avrà la possibilità di accedere a tutte le nuove tecnologie e che risulterà senza ombra di dubbio un valido acquisto. Vi è come sempre il classico rovescio della medaglia, rappresentato questa volta dalla necessità, soprattutto nel caso del Kinect, di limitare i gradi di libertà. Se infatti i tiri ed i movimenti delle braccia saranno catturati nel migliore dei modi appare difficile costringere il giocatore a correre in giro per la stanza ed è per questo che in questo come in molti altri titoli i tennisti si muoveranno autonomamente sul terreno di gioco. La speranza è che ben presto le software house acquisiscano totalmente il controllo di tali periferiche e che l'esperienza di gioco sia sempre più immersiva... magari con un bel gioco di calcio.
Mario De Rosa