La contesa per lo scettro del telefonino più smart del reame non si ferma mai, così Apple e Samsung, le due aspiranti al titolo, continuano a trascinarsi di aula in aula - di tribunale, s’intende -. Dopo la richiesta inoltrata dalla prima di visionare i prototipi dei modelli della seconda, per verificare che non violino copyright di sorta, quest’ultima ha deciso di passare alle maniere forti e prima ha chiesto di poter fare altrettanto, per non essere svantaggiata in futuro, poi ha addirittura invocato il blocco delle importazioni negli Stati Uniti dei prodotti Apple.
In effetti, l’istanza mossa da Samsung non sembra molto ragionevole, visto il successo che tutti gli oggetti made in Cupertino riscuotono in patria, ed il loro ritiro dal mercato potrebbe significare il tracollo per l’azienda di Jobs: bisogna, però, riconoscere che le accuse non sono affatto campate in aria, anzi. Stando, infatti, a quanto sostengono i legali del marchio coreano, Apple avrebbe infranto numerosi brevetti, riguardanti la trasmissione di pacchetti dati ad alta velocità, alcune funzioni d’integrazione del web negli smartphone, un sistema di memorizzazione e streaming dei file audio, nonché una speciale interfaccia per visualizzare i documenti su display touchscreen. L’ITC (International Trade Commission), l’organo preposto a redimere queste controversie, per ora non si è pronunciato e, considerate modalità e tempistiche dei precedenti, difficilmente lo farà prima della fine del 2012. Neppure a Cupertino sono state rilasciate dichiarazioni in merito, ma la scelta è più che legittima, perché bisogna evitare qualsiasi errore diplomatico.
Inoltre, Samsung ha voluto porre l’accento su un’altra questione, che distingue la casa coreana dalla rivale californiana e che sicuramente non passerà inosservata tra i cittadini americani: i modelli della serie Galaxy sono stati sviluppati interamente tra San José (CA) e Richardson (TX), impiegando personale del luogo, mentre iPhone ed iPad vengono sistematicamente realizzati in Cina, per poi essere esportati nel resto del mondo.
Curiosamente, nonostante i colpi bassi e le scaramucce, i rapporti commerciali tra i due colossi rimangono inalterati e fiorenti, tant’è che sono state comunque garantite le importanti forniture di chip Samsung che Apple utilizzerà per il prossimo iPhone 5: speriamo che non facciano come certi camerieri astiosi, che sputano nel piatto prima di servirlo a tavola.