di Luigi Teodonio
Gran ribaltone alla revisione del processo che vede Apple e Samsung in guerra per violazione dei brevetti negli Stati Uniti. Il colosso coreano ha scopiazzato i prodotti della Mela ma, secondo il giudice federale Lucy Koh, non ci sarebbe stata la “volontarietà” di infrangere alcuna “invenzione” di Cupertino.
"La revisione del verdetto scontenta sia Apple che Samsung"
Involontario
Il giudice, nel corso della procedura di revisione della sentenza emanata lo scorso 24 agosto, ha parzialmente ribaltato il verdetto della giuria riconoscendo a Samsung l’involontarietà della sua condotta
Soggettiva e non oggettiva - La giuria, infatti, aveva riconosciuto Samsung colpevole di aver infranto cinque brevetti registrati a nome di Apple. Insomma, aveva scopiazzato qua e là prodotti del colosso di Cupertino per realizzare i suoi smartphone e tablet. E c’era stata, sempre secondo la giuria, una volontarietà soggettiva nel portare avanti questa pratica. Per il giudice Koh, però, a mancare è stata la volontarietà oggettiva: Samsung credeva in buona fede di non infrangere alcun brevetto mentre realizzava i suoi prodotti. Questa decisione mette al riparo l’azienda coreana da ulteriori richieste di risarcimento da parte di Apple. Samsung, nel caso di un verdetto sfavorevole, poteva veder triplicare la sua già miliardaria sanzione.
Processo giusto - Il giudice Koh ha anche respinto la richiesta di ripetere il processo avanzata dal team di legali di Samsung che lo ritengono ingiusto, così come il verdetto, a causa di svariati fattori. Tra questi le limitazioni temporali imposte dal giudice, limitazioni poste ai testimoni e alle domande da rivolgere in fase di interrogatorio e dalla pubblicità trasmessa nel corso delle sedute del processo. Secondo il giudice federale un nuovo processo «andrebbe contro gli interessi della giustizia». (sp)
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