Settant'anni fa Isaac Asimov enunciò le tre leggi della robotica e la prima di queste recitava testualmente: "1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno."
Siamo pressoché certi che i ricercatori del DLR, l'agenzia aerospaziale tedesca, che hanno condotto l'esperimento di cui si è parlato in questo post, fossero a conoscenza di queste leggi; e poiché tutti vorremmo avere un automa che cucini per noi, diventa estremamente interessante analizzare nel dettaglio i risultati che sono stati esposti all'ultima Conferenza Internazionale sulla Robotica e l'Automazione promossa dall'IEEE. L'interrogativo che ci poniamo è, quindi, il seguente: i robot di cui disponiamo attualmente possono essere pericolosi per noi?
Riassumiamo brevemente ciò che ha sperimentato questo gruppo di ricercatori: in un primo momento hanno esaminato le reazioni di un braccio robotizzato che cucina (cioè taglia, affetta, sminuzza...) quando entra in collisione con un blocco di silicone oppure con una zampa di maiale. I risultati sono stati indubbiamente inquietanti: nella maggior parte dei casi gli impatti sarebbero risultati letali per un essere umano.
Hanno quindi deciso di installare sul robot uno speciale sensore, studiato proprio per prevenire questo tipo di collisioni, ed hanno ripetuto daccapo l'esperimento. In questo caso, invece, i risultati sono stati decisamente più incoraggianti, tanto che alcuni degli scenziati hanno deciso di "sacrificarsi" e testarne in prima persona gli effetti. Ebbene, nessuno è morto!
Possiamo quindi concludere che, per quanto concerne la prima legge della robotica, gli automi non sono ancora promossi a pieni voti, ma piuttosto, con le indicazioni raccolte durante questa ricerca, sono rimandati... A settembre? Nessuno può sapere con certezza se i tempi saranno così brevi, ma in ogni caso per ora è meglio affidarsi ad un più collaudato ed innocuo Kenwood Cooking Chef, credeteci!