I sistemi di criptazione quantistica, basati sulla luce, sono una realtà.
I sistemi di criptazione basati sulle proprietà dei fotoni sono già realtà. Nella foto un esperimento sulle proprietà della luce. |
Deboli in matematica. Tutti i sistemi di criptazione informatica esistenti utilizzano complicati algoritmi matematici per distorcere i messaggi e renderli comprensibili solo a chi ne conosce la chiave d'accesso.
In teoria tali metodi possono essere forzati senza grossi problemi, a patto di avere a disposizione tempo e capacità di calcolo sufficienti. La criptografia quantistica è invece in grado di garantire l'assoluta sicurezza della comunicazioni, poiché sfrutta le proprietà delle particelle di luce (o quanti) per segnalare i tentativi di forzatura. Le informazioni sono codificate sotto forma di fotoni polarizzati che vengono inviati su reti in fibra ottica o attraverso l'aria. Se queste particelle vengono intercettate o manomesse, diventano instabili e il loro equilibrio fisico si altera: l'informazione in esse contenuta va persa e il tentativo di accesso non autorizzato viene subito smascherato.
Alla conquista dello spazio. Attualmente le connessioni wireless protette con questi sistemi sono operative su distanze massime di 25 km, ma i ricercatori stanno lavorando per estenderne la portata fino all'altezza dei satelliti, così da permettere la trasmissione e il rilancio dei segnali criptati su tutto il globo come avviene per molti altri tipi di comunicazione.
(Notizia aggiornata al 9 giugno 2005)