Lo sfruttamento del lavoro minorile nella produzione dei cellulari è un problema di livello mondiale. Il regista Frank Piasecki Poulsen testimonia questa piaga nel film documentario "Blood in the Mobile".
Il film focalizza la sua attenzione su Nokia - celeberrima azienda finlandese - e sui bambini che lavorano fino a settantadue ore consecutive nelle miniere di Bisie in Congo per estrarre il Coltan (columbite-tantalite) impiegato - come il tantalio - per la produzione dei condensatori dei cellulari.
La scelta di Nokia, ha spiegato il regista in un’intervista alla BBC, è del tutto casuale perché il problema riguarda tutti i produttori di telefoni cellulari.
Ole Tornbjerg, produttore del film, ha dichiarato che “è stato molto importante per il regista Poulsen girare questo documentario nelle miniere congolesi tanto che ha effettivamente rischiato la vita per farlo.” "A nulla sono valsi i nostri consigli a non andarci, anzi, l’hanno motivato ancora di più a filmare gli scavi e il commercio dei minerali che finiscono nei nostri telefonini."
Qualche giorno prima della prèmiere l’anno scorso, Nokia aveva promesso - a uno dei più importanti quotidiani danesi - di fermare questi abusi, rimangiandosi poi la parola poco dopo. Il film è attualmente in programmazione nelle sale cinematografiche britanniche. Non sappiamo quando, e se, “Blood in the Mobile” arriverà mai sui nostri schermi. (sp)
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