Il film focalizza la sua attenzione su Nokia - celeberrima azienda finlandese - e sui bambini che lavorano fino a settantadue ore consecutive nelle miniere di Bisie in Congo per estrarre il Coltan (columbite-tantalite) impiegato - come il tantalio - per la produzione dei condensatori dei cellulari.
La scelta di Nokia, ha spiegato il regista in un’intervista alla BBC, è del tutto casuale perché il problema riguarda tutti i produttori di telefoni cellulari.
Ole Tornbjerg, produttore del film, ha dichiarato che “è stato molto importante per il regista Poulsen girare questo documentario nelle miniere congolesi tanto che ha effettivamente rischiato la vita per farlo.” "A nulla sono valsi i nostri consigli a non andarci, anzi, l’hanno motivato ancora di più a filmare gli scavi e il commercio dei minerali che finiscono nei nostri telefonini."
Qualche giorno prima della prèmiere l’anno scorso, Nokia aveva promesso - a uno dei più importanti quotidiani danesi - di fermare questi abusi, rimangiandosi poi la parola poco dopo. Il film è attualmente in programmazione nelle sale cinematografiche britanniche. Non sappiamo quando, e se, “Blood in the Mobile” arriverà mai sui nostri schermi. (sp)
“La posizione ufficiale di NOKIA sulla questione “conflict metals” e sul film documentario di Poulsen [testo integrale]Nokia condanna severamente qualsiasi attività che favorisca gruppi militanti o che alimenti conflitti. Abbiamo proibito l'uso di “conflict metals” e intraprendiamo costantemente una serie di azioni per evitare che i metalli estratti dalle aree in conflitto non finiscano nei nostri prodotti. Dal 2001 abbiamo richiesto un’assicurazione scritta ai nostri fornitori per garantire che i nostri prodotti non contengano Tantalio, derivato del Coltan, proveniente da aree in guerra, e abbiamo allargato questa richiesta anche per altri metalli con la stessa origine. Inoltre, chiediamo ai nostri principali fornitori di tracciare l’intera filiera dei metalli, in tutti i loro componenti, fino ad arrivare alla fonderia e alla fonte.La tracciabilità dei metalli è un problema che riguarda tutto il mondo dell'elettronica, qualsiasi settore infatti utilizza questi materiali. È per questo motivo che abbiamo aderito ad alcune iniziative con l’obiettivo di migliorare la tracciabilità completa dei metalli e dei minerali, anche se non siamo direttamente coinvolti nel processo d’acquisto o di estrazione. Abbiamo lavorato a questo tema per anni, e siamo quindi felici di alcuni sviluppi recenti, come i processi di verifica per la fusione da parte dell’EICC e del GeSI, e la legislazione sul “conflict metal” negli Stati Uniti. Una soluzione efficace e sostenibile richiede che tutte le aziende e le industries che utilizzano metalli seguano le stesse regole e applichino le medesime modalità operative.
Come società abbiamo scelto responsabilmente di non voltare le spalle a questo argomento, e abbiamo condiviso le nostre opinioni con il signor Poulsen, oltre ad avergli illustrato le azioni concrete che abbiamo intrapreso. A nostro avviso il film di Poulsen dà un'immagine volutamente fuorviante di Nokia e le sue accuse non si basano su fatti o prove. L’integrale posizione ufficiale di Nokia sui “conflict metals” è disponibile sul sito del produttore finlandese.[aggiornamento del 28/10/2011]”
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