Siamo sicuri che nel weekend molti di voi avranno ceduto alla tentazione e saranno corsi a provare - ed eventualmente acquistare - il nuovo Nintendo 3DS; d’altra parte, negli ultimi giorni non s’è parlato d’altro o quasi. Tra le caratteristiche che vi avranno certamente colpiti, oltre al portentoso schermo autostereoscopico, alla doppia fotocamera ed alla grafica notevolmente migliorata rispetto a quella a cui ci avevano abituati i suoi predecessori, c’è senza dubbio il prezzo, che si colloca ben al di sopra della media delle tradizionali console portatili. D’accordo, si tratta di un prodotto che nasce straordinario, pertanto il suo costo non può essere ordinario, ma è davvero giustificato un incremento di circa 100€ rispetto al vecchio DSi?
Un gruppo d’esperti ha, così, deciso di smembrare un 3DS per vedere in dettaglio cosa contenga. Non vogliamo annoiarvi scendendo troppo nei particolari, ma vi diciamo soltanto che, a conti fatti, il valore della componentistica che si trova al suo interno non supera i 71€. Precisiamo subito che questa cifra non comprende i costi di ricerca e sviluppo, quelli di produzione, né tantomeno quelli di brevetti e distribuzione; eppure risulta evidente che i margini di guadagno per la casa nipponica devono esser imponenti: vi basti sapere che il precedente DSi aveva un prezzo di fabbricazione di circa 60€, quindi di soli 11€ inferiore.
Un’ulteriore sensibile differenza si registra, inoltre, tra una nazione e l’altra, con operazioni di cambio tutt’altro che trasparenti: mentre in Giappone il 3DS viene venduto a poco più di 210€, negli Stati Uniti scende addirittura a meno di 180€ ed in Inghilterra risale a quasi 200€; solo nei paesi della zona euro si tocca la vetta dei 259€. Al riguardo, fa sorridere l’avvertimento che James Honeywell, marketing manager di Nintendo per il Regno Unito, ha rivolto al pubblico: il prezzo della console potrebbe lievitare nei prossimi giorni, a causa della riduzione delle scorte e della crisi giapponese, perciò chi è interessato farebbe bene ad impossessarsene quanto prima, approfittando delle "vantaggiose" offerte di lancio. A proposito di promozioni, in Italia al momento non è stato proposto alcun bundle ed anche questo elemento concorre a rendere ancor più elevato l’esborso iniziale, visto che tra dispositivo, videogame ed accessori si sfora tranquillamente il tetto dei 300€.
A questo punto non c’è molto da aggiungere, se non che il coltello dalla parte del manico ce l’ha Satoru Iwata, il quale non ha nascosto d’aver stabilito l’importo in seguito ad un’accurata indagine di mercato, un po’ come fa ormai da anni Apple: siamo liberi di non approvare questo metodo, ma non possiamo far altro che adeguarci, pagando quanto ci viene richiesto, oppure roderci dall’invidia ogni volta che vediamo un bambino, più fortunato di noi, che gioca con un 3DS in mano.