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La schiavitù è una barbarie che nei paesi più ricchi è stata abolita molto tempo fa. Il concetto, purtroppo, resta attuale in alcune aree del mondo come Cina, Africa e Indonesia. Slavery Footprint ha sviluppato una web applicazione per scoprire quanti “schiavi” lavorano per mantenere alto il tuo stile di vita.
“La Cina guida la classsifica dei paesi che sfruttano di più la manodopera”
Diritti calpestati - Gli schiavi dell’era moderna sono costretti a lavorare un numero impensabile di ore, spesso legati per non tentare la fuga, e tutto per produrre beni e prodotti per soddisfare il nostro stile di vita. Se hai comprato recentemente un computer, uno smartphone, una maglietta o un qualsiasi altro oggetto, è molto probabile che siano stati prodotti fruttando la manodopera all'inverosimile.
Oro, cotone e caffè - Non c’è una differenza tra un brand o l’altro perché la “schiavitù” è a monte. Si tratta di persone impiegate, per esempio, per raccogliere e lavorare il cotone, scavare nelle miniere d’oro o tungsteno, o sottopagate per tostare i chicchi di caffè. Tutti questi beni che finiscono, prima o poi, nei nostri mercati e nei nostri negozi.
I tuoi schiavi personali - Noi non ce ne rendiamo conto ma, secondo le stime di Slavery Footprint, sarebbero 27 milioni gli schiavi lavorano per mantenere alto il nostro stile di vita. E la Cina, seguita dall’Africa e dall’Indonesia sono sul podio dei paesi che li sfruttano maggiormente. Il sito - che collabora con Call + Response attiva sul fronte dei diritti umani - ha anche sviluppato un’ applicazione molto provocatoria che calcola quanti moderni schiavi hai sfruttato personalmente (anche se indirettamente). (sp)
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