di Luca Busani
A che punto è arrivata la frammentazione dei dispositivi che attualmente utilizzano il sistema operativo Android? Secondo una recente statistica, è stata raggiunta la soglia dei 4.000 modelli: non sono forse un po’ troppi?
"E pensare che Apple è stata criticata per le sue 24 versioni diverse di iOS"
Un’app raccoglie i dati - L’indagine è stata condotta dal sito Open Signal Maps che raccoglie quotidianamente tutte le informazioni riguardanti la copertura dei segnali di rete in tutto il mondo. Il suo funzionamento si basa principalmente sull’uso di un’applicazione gratuita che, dopo essere stata installata in uno smartphone Android, invia a un server tutti i dati riguardanti le connessioni disponibili - anche di tipo Wi-Fi - e il dispositivo su cui sta funzionando.
Tanti, forse troppi Android - I dati che sono stati raccolti da Open Signal Maps devono far riflettere, soprattutto Google: sono stati registrati in tutto quasi 682.000 smartphone con Android al loro interno e, tra questi, sono stati identificati 3.997 dispositivi diversi. Tra tanti googlefonini, il più diffuso è sicuramente il Samsung Galaxy S II, con ben 61.389 utenti che lo utilizzano con la stessa versione di sistema operativo.
Samsung in testa - Non è tutto. Questi 4.000 modelli sarebbero stati prodotti da 599 marchi - in testa alla classifica c’è ovviamente Samsung - in 195 paesi diversi e circa un terzo di essi - per la precisione, 1.363 esemplari - sono stati rilevati dall’app una volta soltanto. Si tratta di una vera e propria diaspora del sistema operativo mobile di Google, anche se numeri così rilevanti richiedono ulteriori doverose precisazioni.
Cuochi di ROM - Innanzitutto, c’è il problema delle “custom ROM”, dette anche ROM cucinate, cioè quei firmware non originali che consentono di aggiornare i dispositivi a versioni di Android successive o migliorate rispetto a quelle previste dalle case produttrici. Queste sovrascrivono spesso alcune informazioni di sistema - come il nome del modello e certe caratteristiche hardware - generando di fatto modelli di smartphone e tablet che nessuno ha mai visto in precedenza.
Un aggiornamento dopo l’altro - Un altro impedimento è rappresentato dal numero crescente di sottoversioni di Android che circolano nel mondo e che agli occhi attenti di Open Signal Maps frazionano ulteriormente il mercato. Il sopraccitato Galaxy S II, per farti un esempio, ha ricevuto una dozzina di aggiornamenti - sia software che hardware - da quando è nato e, per questo, viene identificato in altrettanti modi diversi.
Gingerbread il più diffuso - Tra tanti problemi, emerge un dato incoraggiante: la versione di Android più diffusa nel mondo è Gingerbread, che risulta installata sul 55,4% dei dispositivi in funzione.
D’accordo, il successivo Ice Cream Sandwich è stato rilasciato già da alcuni mesi, ma solo pochi device lo supportano: per quanto riguarda tutti gli altri, l’ultima release è ferma da tempo alla versione 2.3 e una percentuale così elevata testimonia che la maggior parte degli utenti tende a curare e aggiornare in modo sistematico il proprio smartphone, riducendo i rischi dei bug.
Mal comune... - A Cupertino non possono far altro che sorridere di fronte a questa notizia, visto che poco tempo fa l’iPhone è stato criticato per una presunta instabilità causata proprio dall’eccessivo numero di versioni di iOS - che recentemente sono salite a quota 24 -. A Mountain View, invece, dovrebbero fare un “mea culpa” nei confronti degli sviluppatori, che si stanno impegnando davvero a fondo per rendere le applicazioni sufficientemente stabili su una piattaforma così frammentata. (sp)