di Luca Busani
Apple è l’unica azienda al mondo a essere rimasta sorda alle richieste dell’Unione Europea e continua a produrre smartphone con connettori proprietari come il recente Lightning. Ma perché non si decide ad adottare lo standard Micro-USB per il suo iPhone?
"In un solo anno, il nuovo cavo frutterà ad Apple centinaia di milioni di dollari"
La lotta per uno standard unico - È dal lontano 2009 che l’Unione Europea cerca di convincere tutte le case produttrici di dispositivi portatili a passare allo standard Micro-USB, sia per motivi economici - un solo caricabatterie potrebbe bastare per un’intera famiglia - che ecologici, perché un minor numero di connettori comporta meno sprechi. La richiesta ha iniziato a essere accolta a partire dalla metà del 2011 e ormai quasi tutti hanno seguito la direttiva, tranne Apple che continua imperterrita per la sua strada.
Apple fa a modo suo - L’introduzione della nuova porta Lightning nell’iPhone 5 sembra, inoltre, escludere un eventuale ripensamento, quantomeno a breve termine, perché l’investimento - anche in termini di accessoristica - è stato troppo importante e la scelta di un nuovo cavo proprietario è stata dettata da una serie di esigenze, che non potevano essere soddisfatte dall’ormai datato connettore Micro-USB.
Accessori e funzioni uniche - È proprio questa la motivazione ufficiale riportata da Apple: i suoi prodotti, grazie a questi connettori speciali, possono sfruttare un’ampia gamma di accessori davvero unici, dall’adattatore HDMI al lettore di schede di memoria SDHC. I più maliziosi staranno già pensando che lo standard Micro-USBè in grado di offrire le stesse funzioni sfruttando - tra le altre cose - la connessione MHL (Mobile High-Definition Link), ma in realtà non è proprio così.
Anche Samsung fa a modo suo - Chi possiede un Samsung Galaxy S III sa bene che non basta un adattatore qualsiasi per collegare lo smartphone a un televisione Full HD: per poter utilizzare l’MHL serve, infatti, un piccolo dispositivo, sviluppato da Samsung - e, pertanto, proprietario - che ha ben 11 pin, ovvero più del doppio - solitamente ne bastano 5 - dei connettori che sfruttano lo stesso sistema e vengono prodotti da altre aziende. È necessario, quindi, che si arrivi quanto prima a una standardizzazione e solo allora anche Apple forse tornerà sui suoi passi.
Il chip misterioso - Hai letto bene: abbiamo detto “forse”, perché dietro alla scelta del colosso di Cupertino non ci sono solo questioni funzionali, ma altri motivi ben più complessi.
Il nuovo cavo Lightning, per esempio, integra un misterioso chip che sarebbe responsabile delle sue performance da record: in verità, molti ritengono che non sia altro che un controllo della genuinità dei prodotti, che impedirebbe l’utilizzo di accessori non originali.
Una qualità superiore - Sappiamo che da alcuni giorni il fantomatico chip è stato “crackato” e, in breve tempo, assisteremo a un’invasione di cavetti e altri accessori prodotti da terze parti - per lo più asiatiche - a prezzi stracciati, ma secondo gli esperti bisognerà prestare grande attenzione. Sembra, infatti, che il connettore fabbricato da Apple sia di qualità superiore e, soprattutto, non produca alcun rumore elettrico. I rischi per la salute del nostro iPhone 5, scegliendo un’imitazione cinese, salirebbero alle stelle.
Futuri aggiornamenti - C’è un’altra ipotesi, avanzata da altri esperti: il chip potrebbe essere riprogrammabile e magari, con un futuro aggiornamento di iOS 6, lo stesso melafonino potrebbe scrivere nuove informazioni al suo interno. Il cavo originale potrebbe così migliorare le sue prestazioni o, più semplicemente, quello non originale potrebbe smettere di funzionare. A conti fatti, i pochi euro risparmiati in fase d’acquisto potrebbero richiedere ulteriori esborsi e vanificare il risparmio iniziale.
Meglio del suo antenato - Non bisogna dimenticare, infine, il caro vecchio concetto di profitto: un cavo solo, che non può essere copiato in alcun modo, può essere venduto a qualsiasi prezzo, in particolare se i clienti sono estremamente fidelizzati. Un cavo Lightning costa ad Apple circa 3 dollari e mezzo: se pensiamo che viene venduto al pubblico a 19 euro, risulta evidente che il margine per la sua casa produttrice è notevole e infinitamente superiore rispetto a quello del precedente connettore a 30 pin.
Una scelta milionaria - Michael Morgan, un analista dell’agenzia ABI Research, ha stimato nell’ordine dei 100 milioni di dollari il giro d’affari generato dalle vendite di questo nuovo cavetto nel solo 2013. Si tratta di un dato importante, che ci fa capire l’entità degli interessi in ballo: checchè ne dica Apple, sono in ballo cifre da capogiro e non bruscolini, con buona pace del reale progresso tecnologico. (sp)
Presentazione ufficiale dell'iPhone 5 e di Lightning