La nave, muovendosi nell’acqua, crea quattro serie di onde: a prora, alla spalla di prora (dove la curvatura cambia), alla spalla di poppa e a poppa. Le quattro serie, sommandosi tra loro, formano ulteriori serie, dette risultanti. L’altezza di queste dipende dalle altezze delle onde componenti e dalle loro fasi (la distanza tra le creste di serie diverse). Succede così che la nave, con l’energia che impiega per avanzare, genera anche una resistenza (le onde risultanti) che si oppone al suo stesso avanzamento. Si è calcolato che più le onde sono alte, maggiore è stata l’energia necessaria per produrle. La funzione del bulbo prodiero è quella di far diminuire l’altezza delle onde risultanti: infatti, è progettato in modo da generare un’ulteriore serie di onde, sfasata rispetto alle altre, così da ridurre la loro altezza. In questo modo diminuisce la resistenza d’onda e quindi l’energia richiesta per far avanzare la nave. Il bulbo, però, funziona bene a precise condizioni di carico e di velocità. Diversamente, fa aumentare l’altezza delle onde risultanti e quindi di nuovo la resistenza incontrata dalla nave.