Oltre a essere l'acronimo per eccellenza di internet, WWW è anche la sigla di un'azienda con sede a Oslo – la World Wide Wind – che si propone di rivoluzionare il mondo dell'energia eolica. L'idea è quella di spostare sull'acqua (mare, fiumi e laghi) parte della produzione di elettricità, realizzando un modello innovativo di turbina galleggiante il cui primo prototipo è pronto per essere testato nel ventoso fiordo di Vats, dopo aver ottenuto i permessi dal governo norvegese.
Design inedito. Per far sì che una turbina funzioni con piena efficienza su una postazione galleggiante, si è sviluppato un design del tutto diverso da quello tradizionale. Il prototipo si chiama CRVT (Counter-Rotating Vertical-axis Turbines, ossia "Turbina ad Asse Verticale Controrotante"), misura 19 metri di altezza e presenta non una, ma due serie di pale a tre punte, orientate verso l'alto e rotanti in senso inverso tra di loro sull'asse verticale.
Come una barca a vela. L'albero è direttamente collegato a un generatore che si trova sott'acqua, alla base della struttura, e che – assieme alla zavorra – è ancorato flessibilmente al fondale tramite cavi d'acciaio. L'intera opera è concepita in modo tale che possa dunque inclinarsi come una barca a vela, permettendo alla turbina di oscillare e di ruotare, assecondando il movimento delle onde.
Alla conquista delle acque. Gli studi meteorologici hanno stimato che circa l'80% del potenziale eolico offshore si trovi in aree con acque troppo profonde per installare una turbina tradizionale, a causa dell'impossibilità di fissarla con efficienza al fondale. Per questo motivo è nata l'idea delle turbine eoliche galleggianti, che sono in grado di creare elettricità in tutti quei luoghi dove i generatori con fondazione rigida sul terreno non sono installabili.
Manca poco. Il prototipo ha una turbina da 30 kW, ma l'azienda ha in programma di sperimentare modelli più grandi e potenti nei prossimi anni. Un progetto pilota da 1,2 MW sarà testato all'inizio del 2025, mentre l'obiettivo è di lanciare una turbina commerciale da 24 MW prima del 2030, con il traguardo finale di portarla oltre la soglia dei 40 MW.
Rivoluzione tecnologica? Stando a quanto dichiarato dai produttori, CRVT risolverà i problemi di fragilità e di efficienza emersi nei precedenti modelli di turbina eolica offshore progettati nel recente passato, alcuni dei quali tuttora in funzione. Gli assi nella manica sono il peso ridotto, la catena di approvigionamento semplificata e soprattutto il design poco impattante sulla fauna selvatica.
Un ulteriore vantaggio sarebbe nei costi di produzione dell'energia, che verrebbero abbattuti rapidamente con l'entrata in funzione di un numero sempre maggiore di impianti. Bjørn Simonsen, CEO di WWW, crede a tal punto nel progetto da averlo definito il "momento Tesla" del settore, ovvero l'avvento di una tecnologia rivoluzionaria e tale da indurre ogni altro concorrente a seguire la strada tracciata dall'azienda norvegese.