Premettiamo subito che per i più giovani la domanda risulterà quasi incomprensibile, eppure vi ricordate quando ci si collegava - o, meglio, si tentava il collegamento - ad Internet attraverso quei provider gratuiti che utilizzavano i numeri verdi? Roba d’altri tempi, quando ci volevano decine e decine di tentativi prima d’ottenere una connessione più o meno stabile e per caricare una pagina di solo testo - perché il download delle immagini era sistematicamente disabilitato, per risparmiare qualche kilobyte di traffico dati - occorrevano almeno cinque minuti d’orologio. Lo ribadiamo per l’ennesima volta: i tempi sono cambiati notevolmente, prova ne è Google Chrome, un browser che nell’arco di soli 3 anni è nato, si è sviluppato ed ora è giunto alla versione 13; fin qui nulla di straordinario, o quasi, sennonché quest’ultima release è in grado di caricare istantaneamente le pagine web.
Diciamo che, per lavorare a dovere, la funzione Instant Pages - questo il suo nome - richiede anche un pizzico di fortuna, perché si basa semplicemente su un’analisi incrociata dei siti abitualmente visitati dall’utente e di quelli più cliccati quando viene eseguita un’analoga ricerca; grazie a questi dati, Chrome riesce ad intuire quale potrà essere il prossimo sito che verrà visitato nella sessione in corso, lo precarica in memoria ed infine lo propone al click successivo. In parole povere, il sistema è la naturale evoluzione del celebre pulsante “Mi sento fortunato”, che contraddistingue il motore di ricerca di Mountain View. La buona notizia è che in questo modo i tempi d’attesa vengono praticamente annullati, la cattiva è che per ovvi motivi il browser non sempre ci azzecca.
Pazienza, anche perché questa non è l’unica novità introdotta da Chrome 13: sono infatti arrivate l’integrazione con il social networkGoogle+ e, soprattutto, un nuovo bottone “Stampa”, che genera automaticamente un PDF ottimizzato dalla pagina che si sta consultando, in modo tale da poter avere subito un’anteprima e trasferire poi tutto su carta in un secondo tempo.
E’ davvero impressionante il progresso a cui abbiamo assistito in poco più di un decennio: è impensabile confrontare l’ultimo nato in casa Google con quello che allora era il browser più diffuso e performante, cioè Netscape, per non parlare di ciò che ci attende con le versioni 14 e 15, che ad occhio e croce usciranno entro la fine dell’anno e ci riserveranno chissà quali sorprese.