Non è ancora la cura miracolosa contro ogni forma di cancro, ma è un farmaco sperimentale che è riuscito nell’impresa di rallentare il progredire del mieloma. Come testimonia un paziente di settant'anni che ha ripreso a partecipare al suo sport preferito: la maratona.
Don Wright, alla sua sessantesima gara, è un miracolo vivente. Dopo avere vinto la sua prima maratona otto anni fa, gli venne diagnosticato un mieloma - un tumore che colpisce il sistema immunitario danneggiando le cellule sanguigne e distruggendo il tessuto osseo. Non più di cinque anni di vita, predisse il medico. Si sbagliava. Otto anni e cinquantanove maratone dopo, Don dichiara di "sentirsi benissimo". Se non per qualche occasionale dolore dovuto alla sua passione, quello che in gergo si chiama "ginocchio del corridore".
Una pillola al giorno sta tenendo a bada la malattia. Si tratta di una molecola ancora in fase di sperimentazione - la pomalidomide - nella quale i ricercatori ripongono grandi speranze. Non porta a una guarigione completa dal male ma, al pari dell'insulina per un diabetico o delle statine per il controllo del colesterolo, la sua assunzione regolare sembra rendere gestibile il trattamento del cancro senza infliggere al malato gli effetti collaterali della chemioterapia.
La pomalidomide è un agente immunomodulante, alla pari di altri farmaci quali la talidomide, tristemente passata alla storia per avere causato numerosi casi di malformazioni alla nascita negli anni sessanta, e la lenalidomide, anch'essa utilizzata in via sperimentale per il trattamento di alcuni tipi di tumore.
Secondo il presidente della Fondazione internazionale mieloma multiplo, queste molecole sarebbero "multifunzionali" e "impedirebbero l'accesso delle cellule tumorali al midollo osseo". Purtroppo la reazione del singolo paziente al farmaco è imprevedibile, e il team di medici che ne sta valutando l'efficacia sta lavorando allo scopo di riuscire a individuare i profili genetici che potrebbero predire una buona risposta al farmaco, per studiare terapie mirate alle esigenze specifiche del paziente.
Don Wright nel frattempo spera di continuare a prendere il farmaco senza che questo perda di efficacia. ll suo scopo, al momento, è quello di riuscire a correre una maratona per ciascuno dei cinquanta stati americani: per ora è a quota quarantuno. In bocca al lupo, Don! (sp)
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