Opere d’arte… col codice a barre
Un nuovo sistema per evitare furti di capolavori e scoraggiare il traffico di opere contraffatte.
Una copia di un vaso greco.
Costa 96 dollari su Intenet.
In un prossimo futuro le opere d’arte potrebbero avere il codice a barre, proprio come i pelati o i detersivi. L’obiettivo? Arrestare il dilagante fenomeno dei falsi e dei cloni non autorizzati. A pensare al curioso metodo di identificazione è un gruppo di ricerca italiano, coordinato da Pietro Cosentino dell’Università di Palermo.
Far “risuonare” l’arte
Il principio, ricavato dall’applicazione di una tecnica impiegata in geofisica, la cosiddetta tomografia sonica, è all’apparenza semplice ma in realtà molto sofisticato: si tratta infatti di far risuonare la scultura, il vaso antico o il monile romano per mezzo di una semplice sollecitazione meccanica, ad esempio con il leggero colpo di martelletto gommato. Uno strumento di rilevamento, simile a un sismografo, per mezzo di una serie di sensori cattura le vibrazioni in vari punti del manufatto e, sulla base delle frequenze delle vibrazioni restituite, genera un grafico in tutto e per tutto simile al codice a barre che siamo abituati a vedere al supermercato.
Onde sonore come impronte digitali
La “marcatura” di ogni singolo pezzo è univoca, un po’ come le impronte digitali umane. La diversità di impronta di due vasi apparentemente uguali non dipende infatti solamente dalla forma e dal materiale ma anche dai difetti sempre presenti nelle opere realizzate a mano. «Quando l’oggetto si degrada», spiega Cosentino «l’impronta può quindi variare. Pertanto sarebbe opportuno effettuare periodicamente – ogni due o tre anni – una nuova marcatura».
Restauro e codici a barre
L’“impronta sonica” può essere rilevata, senza alcuna invasività e in poche ore di lavoro, su materiali lapidei, metallici, lignei e ceramici, anche direttamente nel museo. Secondo i ricercatori il sistema potrà inoltre essere applicato per tenere sotto controllo eventuali lesioni e decoesioni delle opere d’arte, assicurando un tempestivo intervento di restauro.
(Notizia aggiornata al 9 dicembre 2006)