Guardando con ottimismo al futuro prossimo, lo studio di design generativo MHOX ha reso noto il concept Eye (Enhance Your Eye), un progetto che ambisce a sostituire i nostri bulbi oculari con una loro versione sintetica, realizzata con le stampanti 3d. Per ovviare alla degenerazione della vista dovuta all'età o a difetti congeniti, e insieme offrire prestazioni superiori al normale o addirittura fuori dalla funzionalità di un bulbo oculare, come ad esempio la registrazione di immagini.
I vantaggi dell'occhio sintetico. Se tutto andrà secondo i piani di MHOX, a gennaio 2027 EYE potrebbe essere disponibile in tre modelli. Il modello base (Eye Heal) offrirà funzionalità standard a coloro che hanno perduto in tutto o in parte la vista a causa di una malattia o di un trauma. Il modello intermedio (Eye Enhance) potenzierà la vista fino a 15/10 e consentirà di applicare dei filtri per avere una visione in bianco e nero, ad esempio, o magari sperimentare cosa significa essere daltonici. In questa visione del futuro, l'attivazione dei filtri potrebbe avvenire attraverso l'ingerimento di un'apposita pillola.
Il super occhio. La versione più avanzata si chiamerà Eye Advance e oltre alle dotazioni degli altri due modelli consentirà di registrare la propria esperienza visiva e persino di condividerla attraverso un collegamento wi-fi. Anche in questo caso potrebbe essere una pillola ad attivare entrambe le funzionalità.
Come si installa Eye? Fingiamo di essere alle soglie del futuro con il progetto di MHOX pronto a partire. A questo punto servirà un'operazione chirurgica per rimuovere il proprio bulbo oculare e installare un'interfaccia tecnologica che connetta al cervello i muscoli del cranio e il nervo ottico. Dopo di che sarà possibile inserire il modello Eye scelto o alternare un modello all'altro - operazione che non dovrebbe richiedere ulteriori interventi chirurgici.
I precedenti. Il rapido sviluppo tecnologico legato all'utilizzo delle stampanti 3d per creare organi umani (3d bioprinting) ha nutrito numerosi esperimenti in campo medico. Ad esempio, la Washington State University ha realizzato un materiale simile alle ossa umane, la University of Pennsylvania dei vasi sanguigni e la Cornell University delle orecchie.
La visione di MHOX prevede l'utilizzo di uno speciale ago che depone i diversi tipi di cellule necessarie a ricreare i tessuti dell'Eye. Le cellule sono contenute in una sostanza chiamata bio-ink e una volta deposte si aggregano autonomamente, dando vita a prodotti organici.
I dubbi. Nonostante i risultati incoraggianti in campo biotecnologico, l'occhio umano è un organo particolarmente complesso e dunque la sua creazione in 3d bioprinting resta una sfida notevole.
MHOX non ha spiegato nel dettaglio come intende procedere, quali ostacoli ha previsto di dover superare e quale potrebbe essere il prezzo di un occhio alternativo.