di Luca Busani
Era la novità più attesa del keynote Apple di martedì scorso e non ha deluso le aspettative: il nuovo iPad mini è proprio come ce lo aspettavamo, anzi meglio. Il suo display ha, infatti, una caratteristica unica: riconosce i touch accidentali grazie a iOS 6 migliorato.
"Stranamente nessuno ne ha parlato durante la presentazione dell’iPad mini"
E iPad mini fu - Tutti ne parlavano da mesi, tra anticipazioni, indiscrezioni e immagini rubate in rete e, seppur in leggero ritardo, l’iPad mini è finalmente arrivato. Tutto come da pronostico: display da 7,9 pollici, design e materiali simili a quelli dell’iPhone 5, processore Apple A5 - quello dell’iPad 2, per intenderci - e mini-connettore Lightning. Ma non sono mancate neppure le sorprese: non stiamo parlando del cosiddetto iPad 4 - chi se lo aspettava? - ma piuttosto di una nuova tecnologia, che per la prima volta possiamo vedere all’opera su un tablet.
Piccolo ma unico - Il display dell’iPad mini non si distingue tanto per la risoluzione - anche il primissimo iPad raggiungeva i 1.024 x 768 pixel - quanto piuttosto per la capacità, più unica che rara, di saper riconoscere e tralasciare tutti i contatti accidentali con le nostre dita. Una parte del sistema operativo iOS 6 è stata riscritta proprio per garantire l’efficienza di questa peculiarità, ma finora nessun dispositivo Apple era stato in grado di sfruttarla, anche perché non ce n’era la necessità.
La sfida della miniaturizzazione - L’iPad mini, invece, non è un semplice iPad in miniatura, ma bensì un device completamente nuovo e, per questo, ancora tutto da scoprire. La sensibile riduzione delle dimensioni del tablet ha rappresentato, in particolare, una sfida tutt’altro che semplice per Apple: dimezzare la larghezza della cornice che circonda lo schermo ha aumentato esponenzialmente le possibilità di contatti accidentali tra le nostre mani e la superficie touchscreen, anche quando ci limitiamo a impugnare il dispositivo per leggere.
Software e hardware a braccetto - Il vero punto di forza della casa di Cupertino, come sempre, è la perfetta sinergia che c’è tra software e hardware: il nuovo tablet funziona a meraviglia proprio perché utilizza iOS 6, un sistema operativo che riesce a gestire in modo intelligente ogni singolo input. Freniamo, però, gli entusiasmi, perché ancora non abbiamo avuto modo di toccare con mano l’iPad mini e saggiare la sua effettiva sensibilità: ti aggiorneremo appena ne avremo l’opportunità.
Chiedi a Siri - Apple, tra le altre cose, ha curiosamente omesso questa importante caratteristica durante la presentazione del dispositivo, ma l’ha inserita tra le novità più interessanti riportate nella pagina web dedicata al tablet.
Non sappiamo se questa dimenticanza sia stata casuale, oppure dettata da qualche occulto motivo: certo è che ancora più curiosa e sorprendente è la presenza di Siri nell’iPad mini.
Che ingiustizia! - L’assistente vocale made in Cupertino funziona perfettamente nel nuovo modello, nonostante monti più o meno la stessa componentistica del vecchio iPad 2, che è stato dichiarato incompatibile con Siri proprio a causa della sua CPU ormai obsolescente. E, ovviamente, in rete sta già montando la protesta dei Mac addicted, che chiedono a gran voce un aggiornamento di iOS 6 che ponga rimedio a questa presunta ingiustizia. (sp)
Apple introduce l'iPad mini!