Innovazione

Nokia sceglie Android e il suo prossimo smartphone non avrà Windows Phone

La finlandese Nokia, oggi di proprietà di Microsoft, pronta ad annunciare che il suo prossimo telefonino non avrà Windows Phone ma Android. Ma perché? Ve lo spieghiamo.

Prima Symbian, poi Windows e adesso Android. Secondo l’indiscrezione del momento (fonte: l’autorevole Wall Street Journal), la finlandese Nokia, oggi di proprietà di Microsoft annuncerà il prossimo 24 febbraio al World Mobile Congress di Barcellona il suo primo cellulare con sistema operativo Android.

Vuol dire che la “mamma” di Windows passa al nemico giurato, Google (che ci ha abituato ad avere gratis sistema operativo e “pacchetto office”), e mostra di non credere, lei per prima, al suo Windows Phone.

Come sarà il telefono?

A quanto sembra, avrà cuore Android ma interfaccia simil-windows. Sarà destinato ai Paesi emergenti e il suo progetto era stato avviato prima dell'acquisizione da parte del colosso di Redmont.

La seconda domanda è più interessante: perché Nokia/Microsoft fa questa scelta?
La risposta non è difficile. Basta saper leggere i dati. Uno su tutti, semplice e chiaro, è questo grafico, pubblicato proprio dal Wall Street Journal. Leggiamolo insieme, per punti chiave.

Primo - Android, con le sue oltre 100 permutazioni su diversi apparecchi non solo ha l’80 e passa percento del mercato. È in crescita costante.

Secondo
- Ora osservate il secondo in classifica, Apple. Ha una distanza abissale, 60 punti di percentuale da Android. La quota di mercato è quasi sempre la stessa, circa il 10%: ma periodicamente sale di qualche punto, per poi scendere di nuovo, fino alla risalita successiva.

Terzo
- Adesso guardiamo insieme i primi due in classifica. Ogni volta che Apple sale, Android scende. Quando succede? In concomitanza del lancio dei nuovi iPhone. Passano alcuni mesi, la potenza mediatica della Mela si affievolisce e il mercato si ristabilizza. Appena succede, Android ricomincia a crescere.

Quarto - Blackberry è in agonia. E Windows non riesce ad alzare la testa.

Riflessione finale: non importa che tu abbia inventato Windows Mobile. Se vuoi vendere cellulari, meglio metterci dentro Android.

Eppure sembra ieri che l’azienda nata per produrre carta e gomma, entrata poi nel mondo della comunicazione con crescite esponenziali, oggi sia costretta a inseguire il mercato. Il tutto, con un recente passato fatto di insuccessi.

Prima Nokia esordisce nel mondo degli smartphone, anzi, inventa il concetto di smartphone con il suo storico Communicator, con un sistema operativo proprietario il Symbian. Negli anni 2000 è, in pratica, l’unico sistema operativo propriamente detto per i telefonini.

È sulla base di quel sistema che nascono il primo cellulare con fotocamera integrata a conquistare il mercato di massa, il 7650 e, un paio di anni più tardi, i primi virus destinati a colpire i cellulari: Cabir e Saddam.

Nokia assiste però impotente all’ingresso sul mercato di iPhone e alla travolgente cavalcata di Android: il primo, alfiere del sistema ultra chiuso, destinato soltanto ai telefonini di casa Apple. Il secondo, oggi il più diffuso, talmente aperto da nascere subito in più di 100 permutazioni, per altrettanti modelli di cellulare.

Prima di cedere, Nokia prova a rinnovarsi. Smette di produrre direttamente i propri telefoni e, copiando i modelli di business di Apple e Google si butta nel mercato delle app, della musica e perfino delle mappe con il suo “mondo”, chiamato “Ovi” (“porta”, in finlandese).

Non funziona. E nel 2013 cede totalmente, vendendo tutto quanto a Microsoft. La casa di Redmond sta cercando di risalire, senza per ora riuscirci, da quote di mercato a cifra singola (a quanto pare, almeno in Europa è fissa sul 10%). Sarebbe logico aspettarsi una bella uscita, in una cornice importante come il World Mobile Congress di Barcellona, di un bel telefono col nuovo sistema operativo Windows.

E invece no. E, sempre secondo il Wsj, questo strano Nokia X (che parrebbe chiamarsi Normandy) avrà una permutazione di Android nuova e unica: cuore del software made in Google ma interfaccia che dovrebbe ricordare Windows. Nascerà l’iBrifonino?

12 febbraio 2014 Carlo Dagradi
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