Niente da fare: lo scanner cerebrale non diventerà una prova giudiziaria. Jacktech ne ha parlato ieri e l’ultimo aggiornamento della notizia afferma che il nuovo strumento non sarà presente nei tribunali americani. Almeno in quella specifica causa.
“La richiesta di adeguamento tecnologico in un caso giudiziario è stata rigettata”
Niente scansioni della verità – La richiesta di poter utilizzare i risultati dello scanner a risonanza magnetica era arrivata da un avvocato di Brooklyn, che intendeva così documentare come il suo assistito stesse affermando l’assoluta verità. Purtroppo il giudice che ha in esame il caso ha rigettato l’utilizzo dello scanner fMRI, senza rispettare il consueto iter, in vigore nelle corti dello stato di New York, per decidere circa l’ammissibilità, o meno, delle prove.
Motivazione del diritto – In pratica il giudice ha sentenziato che è la sola giuria popolare a decidere se un testimone stia affermando il vero o il falso, infatti negli Stati Uniti è questo il compito istituzionale dei giurati, che sono chiamati dalla comunità proprio per giudicare questo. E, nel diritto angloamericano, anche la macchina della verità viene ammessa come prova solo in alcune sedi giudiziarie e in specifici casi.
Non è finita qui – Le scansioni per il cervello non compariranno dunque nella Corte Newyorkese, ma non è detta l’ultima parola. Forse in futuro lo scanner cerebrale verrà ammesso come innovativo strumento per la conferma della verità, infatti esistono altri casi in cui le scansioni fMRI (eseguite dall’azienda specializzata Cephos Corporation) potranno diventare una prova in tribunale.