La prima gara di braccio di ferro tra esseri umani e macchine è stata vinta dall'uomo (anzi da una donna). Ma in futuro riusciremo a costruire muscoli artificiali sempre più forti.
Panna Felsen, viso all'acqua di rose e bicipiti da camionista, alle prese con il braccio mosso da muscoli sintetici. |
L'insolita sfida è stata organizzata da Yoseph Bar-Cohen, un ricercatore della NASA che da tempo si occupa dello sviluppo di muscoli artificiali realizzati con polimeri di ultima generazione.
Più forti di Hulk. Obiettivo di Bar Cohen è quello di mettere a punto un braccio artificiale in grado di vincere l'uomo più forte del mondo, ma, visto il risultato della sfida dello scorso 7 marzo, il cammino da compiere sembra essere ancora lungo. I tecnici sono comunque convinti di riuscire entro breve a mettere a punto una fibra muscolare sintetica utilizzabile nella realizzazione di braccia e protesi artificiali.
La ricerca si sta concentrando sullo sviluppo di un materiale una speciale plastica in grado di cambiare la propria forma quando viene stimolata da impulsi elettrici o chimici, esattamente come accade nelle fibre muscolari biologiche (Tecnicamente si chiama polimero elettroattivo o EAP)
Non solo wrestling. La ricerca in questo campo è di estrema importanza per le applicazioni civili e industriali: attualmente le braccia artificiali sono mosse da sistemi idropneumatici o da motori. I primi sono troppo ingombranti e pesanti per poter essere montati su protesi o piccoli robot, i secondi sviluppano una forza troppo bassa per la maggior parte degli utilizzi.
(Notizia aggiornata al 10 marzo 2005)