Per oltre un anno, nel mondo videoludico non s’è parlato d’altro, perché l’idea di un nuovo controller, che praticamente non esiste e che consente d’interagire con la console semplicemente muovendo il proprio corpo, è troppo geniale e, così, quello che allora prendeva il nome di Project Natal si è trasformato nel gadget più atteso del 2010. Quando poi è arrivato sul mercato, poco prima delle ultime feste natalizie, il Kinect ha fatto faville, polverizzando in pochi giorni ogni record di vendite e nei negozi sono state letteralmente bruciate le prime scorte. A distanza di quasi sei mesi da quel lancio trionfale, questo rivoluzionario controller ha perso parte del suo fascino, a causa soprattutto della cronica carenza di titoli in grado di valorizzarlo appieno. Microsoft, però, ha un asso nella manica che potrebbe rilanciarlo, ampliandone addirittura il mercato.
A giorni, infatti, verrà rilasciata la beta version del Kinect SDK per Windows, il software dedicato agli sviluppatori che consentirà di utilizzare questo accessorio anche con i comuni computer. Che il Kinect abbia una genuina vocazione per l’hacking è cosa ben nota e già da mesi impazzano in rete i video degli esperimenti più disparati, dai robot che imitano i nostri gesti ai sistemi di riconoscimento biometrico; ma che Microsoft stessa potesse un giorno rendere pubblico un programma che consente apertamente di compiere i test più stravaganti, perfino su una piattaforma che non è neppure quella prevista per il suo normale funzionamento, nessuno l’avrebbe mai immaginato. Eppure la “dura” legge del profitto può davvero spingere a tanto Ballmer e soci: in questo modo, nascerà una nuova generazione d’applicazioni che potranno integrare funzioni come il riconoscimento vocale e facciale e magari si arriverà infine ad interfacce gestuali avanzate, come quella vista nel film “Minority Report”. Il bello è che questo software di sviluppo sarà estremamente semplificato, in modo tale da permettere a chiunque abbia anche solo qualche rudimento di C++ o Visual Basic di scrivere il proprio codice, ma al tempo stesso darà libero accesso a tutti i sensori nascosti all’interno della barra del Kinect, dalla videocamera ad infrarossi ai quattro microfoni super sensibili.
La decisione di Microsoft farà a lungo discutere, nel bene e nel male, perché se dal punto di vista dell’utente è decisamente positivo che lo stesso accessorio sia compatibile con più dispositivi, da quello del produttore, invece, è estremamente negativo vedere assottigliarsi ogni giorno di più il divario tecnico tra console e PC, a tutto vantaggio di questi ultimi.
Se nel frattempo volete ingannare l’attesa, provando di persona a collegare il Kinect al notebook, allora vi suggeriamo di dare un’occhiata a questa guida: funziona a meraviglia, credeteci. (ga)