Dopo il boom prenatalizio, coinciso con il lancio dell’innovativo controller Kinect, l'Xbox 360 ha subito una lieve flessione delle vendite a causa del “ritorno” della PS3, che le ha rubato parte della scena e del mercato - grazie anche ai pirati informatici -. D’altra parte, come si suol dire, non è importante come se ne parla, ma che se ne parli comunque. Questo lo sanno bene in casa Microsoft e, così, Ballmer e soci hanno deciso di seguire l’esempio della rivale nipponica ed hanno iniziato a rimestare le acque intorno alla loro console.Il criticato portale Xbox LIVE sta infatti per essere sottoposto ad un lifting radicale, per migliorarne le prestazioni ed aumentarne i servizi - che sia in arrivo la tanto attesa web TV? - ma quale mezzo migliore per testare queste novità che le stesse console nelle case degli utenti finali? Per questo, negli Stati Uniti è stata offerta ai giocatori l’opportunità di scaricare un’applicazione gratuita chiamata Xbox LIVE Labs che nei momenti d’inutilizzo mette a dura prova la connessione del dispositivo; in cambio, chi deciderà di partecipare al programma potrà scegliere tra alcuni gadget speciali da far indossare al proprio avatar, come il copricapo a forma di cervello o la parrucca da scienziato pazzo. I test sono iniziati ieri e proseguiranno fino alla fine del mese di marzo, dopodiché, se avranno ottenuto i risultati sperati, verranno estesi al resto del mondo, quindi - presumibilmente - anche in Italia.In compenso, tutti gli altri servizi del portale rimarranno rigorosamente a pagamento, per lo più mediante il collaudato sistema degli MSP (Microsoft Points). A proposito, negli ultimi giorni ha furoreggiato in rete un cosiddetto key generator, sviluppato da un gruppo di hacker, che, riprendendo l’algoritmo utilizzato per generare i codici d’attivazione, ha consentito a migliaia di persone di arricchire “a sbafo” i propri account, aggiungendo milioni di punti senza spendere neppure un euro. Ovviamente a Redmond non hanno reagito bene alla notizia ed hanno deciso di correre prontamente ai ripari, cambiando le procedure per il calcolo dei seriali e per la loro verifica.Siamo giunti ad una situazione davvero paradossale: le case produttrici stanno attaccando duramente gli hacker, ma in realtà sono proprio questi ultimi ad influenzare il mercato e, conseguentemente, i profitti delle prime. Rispetto a quanto già visto con Sony, ci sembrano molto più ragionevoli e sensate le contromisure di Microsoft, che puntano a bloccare gli attacchi ed a rafforzare i sistemi di protezione, senza perseguitare personalmente chi ne è la causa: d’altra parte, unaconsole senza pirati è come una camicia senza bottoni, semplicemente invendibile!