Le chiamano armi non letali. Servono per fermare i criminali senza ucciderli. Ma creano grande sconcerto e paura per le conseguenze del loro abuso.
Una ricostruzione 3D del sistema sviluppato per i Marines americani: un "cannone" di energia (sotto forma di onde) in grado di "riscaldare" i nemici. Allo studio una versione portatile e meno potente per le forze antisommossa della polizia. Foto: © Air Force Research Laboratory. |
Come riferito dalla rivista Newscientist, infatti, le ricerche del National Institute for Justice (NIJ), l'ufficio tecnico del equivalente Usa del nostro ministero di grazia e Giustizia, si stanno concentrando su tre tipi di arma.
Teppisti arrosto. La prima è la versione civile di un sistema sviluppato nel 2001 per i Marines: si tratta di un'arma a onde radio in grado di surriscaldare la pelle di una persona da 600 metri di distanza con un fascio di microonde a 95 GHz: i dolori lancinanti provocati dal calore rendono il soggetto inoffensivo, ma secondo i ricercatori che lo hanno sviluppato, non causano alcun danno. Nella versione destinata alla polizia, l'arma sarà portatile (ora è una sorta di cannoncino, vedi foto a sinistra), ma avrà una portata e una potenza inferiori.
Anche il secondo tipo di dispositivo sfrutta il dolore, provocato dal caldo intenso, per mettere fuori combattimento il bersaglio: si tratta di una pistola laser che grazie a uno speciale semiconduttore è in grado di surriscaldare la pelle da diversi metri di distanza. Le conseguenze per il fisico colpito dal raggio non sono ancora state chiarite e creano qualche sconcerto. L'arma tuttavia è ancora a livello di prototipo.
Storditi e arrestati. Anche la terza arma commissionata dal NIJ si basa sulla tecnologia laser: si tratta di “bombe di luce” che accecano e stordiscono l'obiettivo, proprio come le”flash bang” chimiche utilizzate con successo dai Marines già da diversi anni.
Le ricerche dovrebbero terminare entro settembre 2005 ma negli USA è già polemica. Le associazioni per la tutela dei diritti umani sono sconcertate e chiedono chiarezza sulle nuovi armi e sulle modalità del loro impiego. Trattandosi di strumenti non letali, ma potenzialmente dannosi, ogni abuso potrebbe portare a forme di violenza e tortura difficilmente controllabili.
È quanto sarebbe già avvenuto negli Stati Uniti con Taser, la pistola per elettroshock in dotazione alle forze di polizia statunitensi e inglesi,che pur essendo dichiarata sicura dalla ditta costruttrice, secondo un'indagine condotta da Amnesty International, sarebbe utilizzata come forma di tortura e avrebbe provocato più di 100 morti.
(Notizia aggiornata al 3 maggio 2005)