Age of Conan, Aion, Warhammer Online, Il Signore degli Anelli e per ultimo Final Fantasy XIV. Questi elencati sono solamente alcuni degli ultimi MMORPG (Massive Multiplayer Online Game) che il colosso Blizzard ha totalmente oscurato grazie al successo ormai consolidato ottenuto dalla sua gallina dalle uova d’oro, alias World of Warcraft. Pubblicato nel lontano 2004, questo gioco a canone mensile permette di entrare nel mondo di Warcraft e di vivere una vera e propria esistenza alternativa fatta di dungeon ed armi da conquistare con il tempo e l’esperienza, attraverso infinite dinamiche e missioni.
Verrebbe da domandarsi come sia possibile che un solo gioco riesca facilmente a saturare un genere intero costringendo al fallimento o comunque alla disfatta brand che sulla carta potrebbero risultare di maggiore spicco o comunque interessanti per gran parte dell’utenza, ma in ambito ludico non vi sono mai verità incontrovertibili. Ultimo a patire il monopolio Blizzard è stato proprio il sopracitato Final Fantasy XIV. Dopo un inizio un po’ incerto, forse anche a causa di una distribuzione territoriale non eccellente, il titolo Square Enix ha iniziato con alcune perplessità di troppo, andando ad incrementare il periodo di prova gratuito dal singolo mese a ben tre, probabilmente per evitare una fuga prematura di giocatori. Nonostante una grafica da grido ed un nome che da solo avrebbe dovuto smuovere migliaia di amanti del genere, l’ultimo capitolo della saga sembra già destinato a cadere nell’ombra, annientato per l’ennesima volta da un rivale micidiale.
Un prodotto che, grazie ad un costante aggiornamento ed all’uscita di espansioni a cadenza annuale, ha da molto tempo superato i dieci milioni di account attivi non è certo un titolo destinato ad essere dimenticato a breve, in effetti. Eppure, come in tutti i regni che si rispettino, un nuovo pretendente al trono sta per presentarsi nei negozi e questa volta l’avversario di turno prende il nome di Rift. Sulla carta si mostra realmente agguerrito, grazie ad un mondo in costante evoluzione e mutamento mediante la creazione random di alcune spaccature (rift per l’appunto), dal quale armate di nemici attaccheranno le strutture alleate. Sarà dunque la volta buona o il Re continuerà indisturbato a regnare sui suoi sudditi? Lo scopriremo fra qualche mese, quando il mercato emetterà inesorabile la sua sentenza.
Mario De Rosa