Chi l’avrebbe mai detto che tra i primi rifugiati ambientali ci sarebbero stati i cittadini di Panama? Ed invece, prima delle Maldive e delle Fiji, alcune tra le isole più a rischio al mondo, e prima di alcuni Paesi in via di Sviluppo, è Panama lo stato oggi più in crisi a causa dell’innalzamento dei livelli dell’acqua.
Secondo una nota riportata dalla Reuters, la combinazione tra i venti stagionali, alcune forti tempeste che hanno messo in ginocchio le isole e l’innalzamento dei livelli delle acque, non lasciano agli abitanti nessun’altra scelta se non quella di abbandonare le proprie abitazioni. In particolare, la situazione è critica per gli abitanti di Carti Sugdub, una delle isole a Nord Est di Panama: i suoi 2000 abitanti, stanchi di venire sommersi dall’acqua più volte durante questi ultimi mesi, hanno pianificato un trasferimento a mezz’ora di cammino dalle spiagge, dichiarandosi rifugiati ambientali, cittadini costretti a trasferirsi a causa dei cambiamenti climatici.
Il livello delle acque è cresciuto di circa 17,8cm negli ultimi 100 anni e si stima che si avrà un ulteriore innalzamento, fino a 58,4cm entro il 2100. L’episodio di Panama è solo il primo di una lunga serie, perché tra i Paesi più a rischio ci sono non solo gli Stati membri dell’Associazione delle Piccole Isole, più esposte al problema dell’innalzamento delle acque, ma anche grandi Nazioni comunque vulnerabili. I Paesi i cui cittadini corrono il rischio in un futuro prossimo di diventare rifugiati ambientali sono la Cina, l’India ed il Bangladesh, il Vietnam, l’Indonesia, il Giappone, l’Egitto e gli Stati Uniti, per un totale di 643milioni di persone a rischio, di cui gli isolani di Panama non sono che una minima parte.
Scritto da Missunderstanding