Cosa accadrebbe se tutte le risorse idriche del mondo non fossero più pubbliche? Cosa accadrebbe se l’acqua dei fiumi, dei ghiacciai, delle falde fosse in mano a soggetti privati? Nascerebbe un vero e proprio mercato dell’acqua, in cui soggetti e aziende private trarrebbero profitto dettando leggi e prezzi, proprio come accade oggi per il petrolio. Parte da questo quesito, dallo scenario di siccità e lotta per la sopravvivenza che è facile immaginare, Life for Sale, il documentario del regista greco Yorgos Avgeropoulos che ha vinto la XIII edizione di Cinemambiente nella sezione Documentari Internazionali.
Quello di Life for Sale è un mondo in cui l’acqua, bene primario, diventa un lusso accessibile a pochi, e non è uno scenario così lontano dalle nostre case, dai cui rubinetti l’acqua sgorga come bene garantito. Nel deserto di Atacama, una delle zone più aride della Terra, l’acqua è già un bene di lusso, privatizzato ed inaccessibile alle popolazioni dei nativi. In Cile, nel deserto di Atacama, l’acqua del fiume appartiene alle industrie minerarie che utilizzano l’acqua per estrarre il rame, mentre le popolazioni locali soffrono la sete e la siccità.
Scritto da Missunderstanding