La Corte di Giustizia europea ha confermato l'imposizione della carbon tax sui voli da e per aeroporti europei: la compagnie aeree americane ne escono sconfitte, ma a ben vedere, questa legge non prevede costi enormi. E' un incentivo a far si che vengano diminuite le emissioni di Co2.
La carbon tax consiste in una tassa imposta dall'Unione Europea e riguarda le emissioni di Co2 dei velivoli che partono o atterrano in aeroporti europei: in realtà, non è nessuna spesa folle da sostenere, il prezzo si aggirerebbe su pochi Euro per biglietto venduto, ma è un modo per incentivare la compagnie aeree a modernizzare le proprie flotte e renderle meno inquinanti. Quest'ultime, sopratutto quelle americane, non sono d'accordo. Le loro argomentazioni, però, sono state respinte dalla Corte di Giustizia Europea, e la carbon tax non verrà rimossa nè modificata. Da un lato, le emissioni rilasciate da parte degli aerei rappresenta solamente il 3% del totale di Co2 emessa dall'uomo: il problema, però, è che è uno dei settori che sta incrementando maggiormente il proprio inquinamento.
L'International Air Transport Association ha espresso delusione per questa sentenza; al contrario, Connie Hedegaard, commissario europeo per l'azione climatica si è detta favorevole e pronta a venire incontro alle compagnie aeree per ridurre l'impatto ambientale delle loro flotte. Parlando in termini di costi, la spesa massima calcolata dalla UE per ogni passeggero è di 12€ su un volo transatlantico, ma mediamente la spesa dovrebbe assestarsi su uno o due Euro a persona: nessuna tassa eccessiva, quindi, calcolando i prezzi esorbitanti dei biglietti per questo tipo di voli.