È il dubbio che serpeggia dopo che una Chevy Volt elettrica ha preso fuoco in una discarica a tre settimane dal crash test che l'aveva vista protagonista. Adesso i consumatori pretendono spiegazioni e rassicurazioni in merito alla sicurezza delle auto a zero emissioni.
Va bene che sono amiche dell’ambiente, ma le auto alimentati a energia elettrica sono anche salutari per il loro conducente ed eventuali passeggeri? Veder andare in fiamme una Chevy Volt elettrica ferma da tre settimane in una discarica dopo un test per valutarne proprio la sicurezza in uno scontro è qualcosa che fa riflettere.
Il National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) - per altro titolare del luogo dove è avvenuto lo strano incidente - spiega che non esistono i presupposti per ritenere che i veicoli alimentati da batterie agli ioni di litio vadano a fuoco più facilmente di un’auto tradizionale.
Tutti veicoli - a benzina, diesel, gpl ed elettrici - prevedono una certa percentuale di rischio di incendio in caso di forte impatto. Nel caso specifico della Chevy Volt, l'urto aveva danneggiato la batteria facendo entrare in contatto tra loro le celle al litio polimero causando un corto circuito che il gel, altamente combustibile, ha puntualmente alimentato.
Problemi simili, d'altronde, si erano già riscontrati in altri tipi di batterie. Qualcuno ricorderà lo spavento di Apple quando scoprì che alcuni notebook potevano andare in fiamme, in caso di surriscaldamento, per via della batteria.
Il NHTSA, per non creare allarmismo e confusione, ha fornito una serie di precauzioni da prendere in caso di un incidente che coinvolga veicoli elettrici. L'unico accorgimento per i proprietari è quello di posteggiare l'auto danneggiata lontano da altri mezzi e in un luogo aperto per evitare, in caso di incendio, un’ulteriore propagazione delle fiamme. (sp)
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