Le alghe verdi sono uno dei prodotti naturali che più affascinano il mondo della biologia data la loro capacità di essere utilizzate nei più diversi scopi: uno studio di qualche anno fa metteva in luce la possibilità di produrre idrogeno tramite la modificazione genetica dell'alga, al Rochester Institute of Technology sono state utilizzate per la produzione di biocarburante e, recentemente, gli scienziati della Northwest University hanno scoperto che l'alga di acqua dolce può rimuovere lo Stronzio 90, un sottoprodotto delle esplosioni nucleari pericoloso per la salute, dalle acque radioattive.
Il processo si svolge, a grandi linee, in questo modo: l'alga assorbe il Calcio, il Bario e, appunto, lo Stronzio dall'acqua contaminata; gli ultimi due formano dei cristalli all'interno delle cellule dell'alga. Questi cristalli rimangono intrappolati all'interno di quest'ultime mentre il calcio viene espulso: a questo punto lo Stronzio è isolato. Il problema è che, dato che l'alga non riesce a distinguere lo Stronzio radiattivo da quello innocuo, che sono chimicamente identici, non si sa come sosterrebbe una situazione altamente radioattiva. Dall'altro lato, però, gli scienziati sono in grado di manipolare l'alga in modo da rimuovere più Stronzio possibile.
Ad ogni modo questa scoperta è un buon punto di partenza nell'eliminazione di scorie nucleari, che in U.S.A., per esempio, ammontano a più di 80 milioni di galloni (circa 300 milioni di litri): la fiducia degli scienziati è confermata dal successo nelle dure prove cui l'alga è stata sottoposta.