Nel dicembre 2006 IBM ha lanciato l'iniziativa "5in5", cinque cose che cambieranno la nostra vita nei prossimi 5 anni, e anche quest'anno arrivano puntualmente le previsioni degli esperti IBM per il 2018.
Ma se l'anno scorso, entro il 2017, si ipotizzavano computer in grado di riconoscere gli odori e ricette culinarie rese ancor più appetitose grazie a consigli digitali, quest'anno gli argomenti che si prevede cambieranno la nostra vita sono totalmente diversi. E molto interessanti. Eccoli.
Scuola e medicina
Dal punto di vista strettamente personale, saranno elementi come l'educazione e la salute a subire i cambiamenti più radicali. Nel primo caso con una scuola che si adatterà sempre di più alle esigenze e alle capacità dello studente, non viceversa; mentre a livello medico i dottori utilizzeranno sempre di più la risorsa del DNA per curare e prevenire malattie.
Sicurezza e acquisti online
Ormai, la barriera degli acquisti online è stata definitivamente abbattuta. Sono milioni le persone in tutto il mondo che preferiscono comprare in Rete piuttosto che recarsi in un negozio. Ma esiste il rischio della sicurezza. In futuro le cose cambieranno, secondo IBM, primo perché avremo a disposizione di una guardia digitale che difenderà i nostri dati e secondo perché l'esperienza di acquistare online sarà a metà, consultare il negozio in Rete e acquistare fisicamente.
Città a misura di cellulare
Un'ultima innovazione che vedremo da qui a cinque anni, sempre che chi governa lo voglia, sarà una città che risponde in maniera veloce e diretta alle necessità dei cittadini. Nel 2017 si prevede che saranno utilizzati in tutto il Mondo tre miliardi di smartphone. La città del futuro sarà a portata di indice, convogliando dati e informazioni direttamente sul nostro telefono: traffico, orari, corse degli autobus, teatri, musei, ogni informazione sarà disponibile in un attimo. Un futuro, più che mai, digitale.
Ci prendono?
Tutte le previsioni del progetto 5 in 5 hanno un fondamento, ma poi si avverano? Sì, no, o meglio non sempre.
Le prime previsioni di IBM, quelle del 2006, si sono rivelate azzeccate. Nel 2006 si ipotizzavano i servizi di geolocalizzazione dei telefoni cellulari e oggi tutti gli smartphone possiedono il GPS; si prevedeva il riconoscimento vocale e oggi tutti i possessori di iPhone che usano Siri sanno di che cosa stiamo parlando; si ipotizzava la telemedicina e oggi qualche timido passo in avanti si è fatto; si immaginava l'utilizzo di nanotecnologie che oggi sono sempre più in uso; e infine si prevedeva l'implementazione del 3D in internet, che però oggi non c'è.
A parte quest'ultima previsione, che è ancora là da divenire, i "veggenti" di IBM non sono poi così sprovveduti.