Ispirato al mondo degli insetti, il nuovo drone realizzato dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania sembra uscito da un film di fantascienza: grazie ai suoi potenti magneti è infatti in grado di assemblarsi in volo con altri suoi simili e dare vita a droni molto più grandi e potenti ma anche a strutture robotizzate di altro tipo.
Attrazione fatale. Ciascuno dei moduli è racchiuso all’interno di una gabbia sui cui spigoli sono montate le calamite: basta che due o più droni si avvicinino tra loro, perché si saldino in un’unica entità.
I droni possono assumere ogni tipo di configurazione e mantenere la stabilità in volo anche se se uniscono in tra loro in maniera asimmetrica, per esempio in formazioni a L o T, come si vede nel video qui sopra.
ModQuad, questo il nome del progetto, è ancora in fase embrionale ma secondo Mark Yim - a capo del team di sviluppo - offre grandi potenzialità.
Per esempio nel campo della logistica, dove diversi robot potrebbero collaborare tra loro per spostare carichi più grandi per poi disassemblarsi e tornare, ognuno, a incarichi meno impegnativi.
Oppure per raggiungere separatamente zone inaccessibili a mezzi di maggiori dimensioni e poi unirsi per completare un lavoro pesante.
I robot modulari sono oggetto di studio ormai da diverso tempo: il loro punto di forza è l’estrema affidabilità, poichè un guasto a uno dei moduli non dovrebbe compromettere la funzionalità del sistema.
Nel progettare ModQuad i ricercatori si sono ispirati alle formiche del fuoco (Solenopsis Invicta) che sono in grado di sopravvivere alle inondazioni unendosi tra loro fino a formare grandi e robuste strutture galleggianti.