Una strada interessante è quella che ha aperto recentemente la società californiana Prysm. Questa ha infatti presentato un innovativo pannello, denominato LPD - ovvero Laser Phosphor Display - che ha consumi energetici bassissimi, durata elevatissima ed è estremamente ecologico, perché utilizza solo materiali non tossici. Il display in questione è costituito principalmente da fosforo, che viene poi attivato da un laser ed in questo stato riesce ad emettere un grande quantitativo d'energia luminosa. Il risultato? A giudicare dalle immagini, sembrerebbe eccellente: tempi di risposta molto bassi, contrasto nettamente superiore alla media, angolo di visuale di 180 gradi e risoluzione strepitosa, potendo spingersi fino al Quad HD. I colori scuri, poi, vengono resi in modo eccellente, proprio come nel caso del plasma, perché in quelle aree il fosforo non viene sollecitato: questo contribuisce anche a tenere più bassa la temperatura della televisione e della sua componentistica interna, il tutto a beneficio della durata e dell'affidabilità. Ma non è tutto oro quello che luccica: innanzitutto, al momento Prysm realizza esclusivamente pannelli di grandissime dimensioni, perlopiù per fiere e convegni; inoltre, gli schermi LPD presentano uno spessore per nulla ridotto, quasi in linea con quello degli ultimi CRT.
A questo punto, la sfida sarà proprio nella riduzione delle dimensioni e credo che il successo di questa interessante tecnologia dipenderà in buona parte da questo, perché in caso contrario sarà molto difficile convincere il pubblico a rinunciare ai pannelli ultrasottili, a cui ormai è abituato. D'altra parte, anche l'occhio vuole la sua parte, soprattutto quando si parla di TV.