Innovazione

La tempesta perfetta di Skype

Quali le cause? E tornerà mai?

In molti sono in fervente attesa della prossima versione di Skype per iPhone, perché, stando a quanto è trapelato finora, dovrebbe introdurre l'atteso supporto alla videochat tra dispositivi mobili, annullando di fatto il gap che si è creato dopo il rilascio di FaceTime da parte di Apple. Quasi tutti, invece, sono rimasti terribilmente delusi dai numerosi disservizi ed inconvenienti in cui sono incappati la scorsa settimana e che hanno spesso vanificato i tentativi di collegamento con il celebre programma VoIP, in particolare in ambiente Windows. Da un paio di giorni, i problemi sembrano essere finalmente scomparsi e ieri Skype ha deciso di porgere le sue scuse a tutti gli utenti, spiegando anche cosa sia accaduto e quali siano state le cause.Tutto è cominciato con il sovraccarico di un cluster di server che ha il compito d'immagazzinare i messaggi offline: questo ha fatto sì che si verificassero notevoli ritardi nelle consegne ed ha evidenziato un grave bug presente soltanto nella penultima versione del client per Windows, che ha fatto crashare parecchi PC. Nonostante si parli di una sola versione dell'applicativo, va ricordato che questa era utilizzata da quasi la metà degli utenti online e, tra loro, circa il 20% rivestiva il ruolo di supernodo pubblico. Qualora ve ne foste dimenticati, Skype sfrutta, infatti, un sistema peer-to-peer e, perciò, il malfunzionamento di pochi ha contagiato tutti gli altri, anche quelli che - almeno inizialmente - ne sembravano immuni. Nel frattempo, in molti si sono affrettati a riavviare i client, nella speranza che i problemi riscontrati fossero solo transitori e questo ha ulteriormente aggravato la situazione, portando al crash la maggior parte dei computer. Per uscire dalla crisi - una volta tanto, non stiamo parlando di quella economica... - Skype ha realizzato una rete di mega-supernodi, che si sono sobbarcati buona parte del traffico dati ed hanno ridotto sensibilmente la congestione, consentendo a tutti di risolvere i rispettivi problemi.Passata la tempesta, adesso è il momento dell'autocritica: il CEO Lars Rabbe ha annunciato, così, che quest'esperienza negativa servirà da lezione e d'ora innanzi cambieranno parecchie cose, a partire dallo sviluppo delle prossime versioni di Skype, che verranno testate ancora più a fondo e secondo parametri sempre più complessi; i miglioramenti verranno, poi, consolidati attraverso un importante piano d'investimenti economici. Rabbe ha inoltre stabilito che, per calmare le acque, dovranno essere distribuiti agli utenti paganti dei bonus speciali, come risarcimento per i disagi causati. Se, però, avete perso completamente la fiducia in questo programma, vi suggeriamo di provare Tango, una validissima alternativa VoIP che consente già da tempo le videochiamate su qualsiasi sistema operativo mobile: bachi permettendo, siamo certi che non vi deluderà!

1 gennaio 2011 Luca Busani
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