Come è noto, si è chiuso il referendum popolare del 12-13 Giugno ed è stato raggiunto il quorum, fondamentale ai fini della validazione: hanno trionfato i "Sì", i quali non sono mai scesi sotto il 94% in nessuno dei 4 quesiti. Tra i tanti che hanno festeggiato questo risultato, ci sono anche tutti coloro che hanno a cuore la Natura e che non vogliono nuove centrali nucleari in Italia. Tra questi c'è Greenpeace, la più famosa associazione ambientalista, la quale lancia un'iniziativa che apre le porte alle fonti di energia rinnovabili nel nostro Paese.
Il piano nucleare del Governo prevedeva la realizzazione di 10 reattori, il cui costo ammontava a 60 miliardi di Euro: una cifra importante, che Greenpeace ha proposto di investire "nel settore delle rinnovabili e dell'efficienza energetica, che possono produrre più del doppio di energia elettrica e creare dieci volte più posti di lavoro". L'associazione spiega che investendo tale cifra in sola energia eolica, per fare un esempio, si potrebbe creare energia sufficiente per il fabbisogno di 4 regioni italiane del calibro di Piemonte, Toscana, Lazio e Sicilia. Inoltre, questa soluzione porterebbe alla creazione di 70mila posti di lavoro in dieci anni: niente male! Aslihan Tumer, responsabile della campagna Energia di Greenpeace International, sottolinea come il risultato del referendum ponga l'Italia come terzo Paese del G8 ad aver cancellato l'energia nucleare dai propri progetti energetici.
Tumer afferma inoltre che "tutti i Paesi del mondo devono prendere atto che l'energia dell'atomo è arrivata al capolinea": speriamo che al tempo stesso ci sia chiarezza sulle strade giuste da percorrere.