Nel lontano Dicembre 2006 Nintendo fece scuola inventando una nuova fetta di mercato ed affacciandosi per la prima volta alle famiglie ed ai cosiddetti “casual gamer”. L’esperimento ha avuto il successo che tutto oramai ben conoscono e tantissime altre aziende dell’intrattenimento videoludico hanno scoperto in questo modo che le nuove tecnologie possono essere mirate anche a target differenti da quelli standard.
Naturalmente le altre forze in campo non potevano restare alla finestra ad osservare la casa di Kyoto marginare dollari a valanga ed ecco quindi la decisione, dopo circa quattro anni, di provare ad intaccare la suddetta fetta di mercato grazie all’introduzione di due prodotti dello stesso segmento. Se da una parte queste tecnologie strizzano l’occhio ai sensori di movimento visti in azione su Wii, dall’altra eliminano direttamente alla radice il problema del controller. Stiamo parlando nello specifico di Sony, che nel settembre 2010 ha messo in commercio il suo Move, ma anche di Microsoft, che nel natale dello stesso anno ha invaso i negozi con l’innovativo Kinect.
Analizzando le vendite il dato che si evince è che questo nuovo mercato è veramente molto vasto, tanto da riuscire ad accettare tutte queste nuove tecnologie nel migliore dei modi. Entrambe le periferiche sono state infatti scelte da migliaia di persone non solo come “regalo tecnologico”, ma semplicemente acquistate al fine di accontentare magari la propria ragazza o la famiglia potendo avere accesso in questo modo a brand e stili di gioco che fino a qualche mese prima PlayStation 3 e Xbox 360 potevano solo sognare. Nonostante il successo, ad oggi il vero problema di queste nuove tecnologie resta però il comparto software, in quanto sembra che molti sviluppatori stiano notevolmente ritardando l’uscita o quantomeno l’implementazione di titoli adeguati. Tanto potenziale, ma poca carne al fuoco, verrebbe da dire. Questo è al momento il perfetto quadro della situazione, immagine che potrà e dovrà sicuramente migliorare nel corso dei prossimi mesi. La sfida al momento è ancora aperta.
Mario De Rosa