Se chiedete ad un addetto ai lavori di sintetizzare quali siano le differenze tra iOS ed Android, vi risponderà certamente che il secondo è open source e, quindi, molto più aperto del primo a personalizzazioni ed integrazioni d’ogni tipo. Il sistema operativo mobile made in Cupertino non contempla né widget, né notifiche e talvolta presenta limitazioni davvero imbarazzanti; ciò nonostante, i pregi dei vari iPhone ed iPad sono indiscutibili, grazie soprattutto alle loro performance ed alla loro stabilità. Per questo, l’interrogativo che fin dall’uscita della prima versione di iOS ha assillato i programmatori di tutto il mondo è stato come fare per aggirare il blocco ed in risposta a questo è nato il jailbreak. Il termine rende perfettamente il concetto, perché il procedimento è un’autentica “liberazione” del dispositivo dalle catene imposte da Apple e col passare degli anni sempre più persone si sono interessate all’argomento, tra utenti e sviluppatori: uno di questi, tale Craig Fox, ha deciso di organizzare la prima conferenza mondiale dei jailbreakers.
L’evento prende il nome di MGF (ovvero “My Great Fest”) e si terrà a Londra a partire dal prossimo 17 settembre. E’ vero, il processo in questione viene spesso associato alla possibilità d’installare software non autorizzato e ad altre amenità non proprio regolari, ma lo slogan del meeting sarà “jailbreak non significa pirateria” e questo la dice lunga sull’oggetto del dibattito: Fox non intende dare spazio all’illegalità, ma bensì vuole radunare un’ampia community di programmatori che riesca a tirar fuori il meglio dall’iOS 5, che verrà rilasciato in quello stesso periodo - verosimilmente insieme ad una nuova generazione di iPhone -. Ma Carneade, anzi Fox, chi era costui? Il “povero” Craig è una delle tante vittime della crisi economica che ha investito il mondo intero negli ultimi anni: si tratta di un comune carpentiere, che ha perso il lavoro ed ha dovuto inventarsene un altro per sopravvivere; così, si è appassionato all’informatica ed ha crackato l’iOS 2.2.1. Adesso per lui la miseria è solo un vago ricordo, eppure l’ambizione non l’ha affatto abbandonato ed entro il 2016 conta d’esportare l’MGF almeno in altre due nazioni, una delle quali non potrà che essere gli Stati Uniti. Se volete prendere parte alla conferenza, sappiate che i biglietti sono già in vendita online, al prezzo di 30€, perciò vi conviene affrettarvi.
Ovviamente, a Fox ed al suo MGF vanno tutti i nostri migliori auguri, perché un sistema più aperto è sinonimo di sviluppo più rapido e funzioni più evolute: prova ne sono la fetta di mercato che in poco tempo è riuscito a ritagliarsi Android ed alcuni dettagli che sono trapelati sul prossimo iOS 5, che fanno pensare che a Cupertino stiano prendendo spunto da Google.
Ed a Mountain View? Non temete, perché non rimarranno a guardare ed entro settembre annunceranno il Nexus Prime, il primo smartphone con Ice Cream Sandwich - erede del glorioso Gingerbread - così la sfida potrà continuare.