Un nuovo accertamento del cambiamento climatico nella regione artica mostra come le nevi e i ghiacci si stiano sciogliendo più velocemente di quanto si fosse previsto, modificando le previsioni di innalzamento del livello del mare di fine secolo. Ad annunciarlo è l'Arctic Monitoring and Assessment Program, in sigla A.M.A.P., un'organizzazione internazionale nata nel 1991 e adibita al monitoraggio della situazione dell'Artico.
Nel rapporto si afferma che le temperature degli ultimi sei anni sono state le più alte da quando sono iniziate le misurazioni, ovvero dal 1880: questi dati cancellano le previsioni fatte dagli esperti delle Nazioni Unite nel 2007. In particolare, preoccupano le coperture di ghiaccio, che stanno crollando più velocemente di quanto ritenuto 4 anni fa; si ritiene che di questo passo il Mar Glaciale Artico sarà quasi privo di ghiaccio in estate nel giro di 30/40 anni. Anche le proiezioni riguardo l'innalzamento del livello del mare sono state troppo prudenti: secondo l'A.M.A.P., a causa del riscaldamento globale, salirà di 90-160 cm entro il 2100, anche se questa cifra non è definitiva. Queste le parole dell'A.M.A.P. in sintesi: "i cambiamenti osservati nel ghiaccio del Mar Glaciale Artico, nello strato di ghiaccio della Groenlandia, nelle calotte di ghiaccio dell'Artico e dei ghiacciai negli ultimi 10 anni sono drammatiche e rappresentano una evidente deviazione dai modelli a lungo termine".
Di questo rapporto ne parleranno alcuni degli scienziati coinvolti nella compilazione del documento a Copenaghen: le nazioni circostanti all'Artide, ovvero Stati Uniti, Canada, Russia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda e Finlandia, avranno nuove preoccupazioni. (ga)