Innovazione

La Marina americana si muove verso il "verde"

Pronti a rispettare la natura.

L'adeguamento a normative più rispettose verso l'ambiente tocca a tutti: si stanno attivando fabbriche, case automobilistiche, costruttori e persino la Marina militare americana, ponendosi l'anno 2020 come termine ultimo per raggiungere l'equità tra fonti green e non rinnovabili. Uno dei principali cambiamenti riguarderà le basi USA in Afghanistan, che passeranno da utilizzare combustibili fossili a essere alimentate da energia solare.

Ovviamente, non è solo amore verso la natura, ma anche necessità dovute a costi elevati: il continuo aumento del prezzo del carburante influisce fortemente sulle casse dell'esercito e rivolgersi a fonti di energia rinnovabili gioverebbe non poco; inoltre, ogni 50 rifornimenti, in media, viene ferito o ucciso un marine e controllare il carburante porta via uomini alla missione vera e propria. In precedenza, già nel 2009 era stata inaugurata la nave USS Makin Island, una nave anfibia ibrida gas-elettrica: se mantiene la velocità inferiore ai 12 nodi, vengono utilizzate batterie che permettono di risparmiare moltissima benzina rispetto alle navi tradizionali (ci si attende un risparmio di 250 milioni di Dollari durante l'intero arco di vita). Ovviamente questo processo eco-friendly non riguarda solo la Marina, bensì l'intero corpo dell'esercito americano: la "Navy", però, è la sezione militare in testa a questi adeguamenti.

Il recente successo dei Navy Seals nell'operazione che ha portato all'uccisione di Osama Bin Laden dimostra le capacità militari di questi soldati: speriamo che si riescano ad ottenere risultati eccellenti anche in quest'opera di avvicinamento alla natura. (ga)

22 maggio 2011 Stefano Caneva
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